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Sara Valentina Di Palma – Bambini e adolescenti nella Shoah. Storia e memoria della persecuzione in Italia – 2004

Sara Valentina Di Palma
Milano, Unicopli, pp. 271, euro 13,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il volume consiste nella rielaborazione della tesi di laurea discussa nel dicembre 2000 presso l’Università di Siena dall’autrice, che ora è dottoranda presso la Facoltà di Scienze politiche della stessa Università. Il tema dei bambini vittime delle persecuzioni antisemite, a parte qualche rara eccezione, è entrato a far parte degli interessi degli storici, tanto italiani quanto stranieri, soltanto a partire dagli scorsi anni Novanta ed ha il suo maggior esperto italiano in Bruno Maida, che è anche autore della presentazione del libro.
Lo studio si compone di tre parti: la prima è dedicata ad un’interessante discussione sul tema della memoria della Shoah, con un’ottica privilegiata per gli aspetti sociali e psicologici dei bambini che percorrerà tutto il volume e che è sicuramente tra i suoi principali pregi. La seconda consiste nella ricostruzione delle vicende della persecuzione antisemita vissuta da bambini ed adolescenti, condotta attraverso l’attenta lettura della memorialistica e degli studi sugli ebrei in Italia durante il fascismo e arricchita da citazioni tratte da diari e testimonianze di prima mano, in particolare da sette interviste a sopravvissuti, ottenute tra il giugno e l’ottobre del 2000, il cui testo completo è posto in appendice. Esse costituiscono l’unica novità documentaria del volume e permeano la terza parte, che rappresenta il centro del lavoro. In essa, con l’uso frequente ma mai abusato di brani delle interviste e della memorialistica, si presentano le Esperienze vissute (è questo il titolo del capitolo) dai bambini. L’espulsione dalle scuole pubbliche ed il rapporto con gli altri bambini gentili o ebrei, l’esperienza della fuga e della ricerca di un nascondiglio, il confino in campi e località del Sud Italia, la fuga in Svizzera e la cattura da parte dei tedeschi con la conseguente deportazione nei campi di concentramento e di sterminio sono indagati attraverso le parole dei piccoli protagonisti con ammirevole trasparenza e vivacità. Particolarmente notevoli risultano le pagine dedicate al rapporto coi genitori, talvolta resi fragili dalle persecuzioni e consolati dai figli, talvolta fonte di sicurezza, altre volte ancora spietati carcerieri che condannano i bambini ad una vita di reclusione apparentemente inspiegabile. Solo la ricostruzione della permanenza nei lager si basa in misura prevalente sulla storiografia estera, a causa della scarsità di fonti italiane, fatto che pregiudica la possibilità di cogliere eventuali specifiche condizioni dei bambini ebrei italiani nei campi.
Nei paragrafi conclusivi vengono brevemente trattati i temi del ritorno a casa, della ripresa della normalità e del rapporto dei sopravvissuti con i propri figli e nipoti: questioni importanti, che necessitano però di ulteriore studio ed approfondimento. Infine viene notato come laddove, per molteplici motivi, il singolo non rielabori e comunichi la memoria delle esperienze vissute, essa viene persa col tempo dallo stesso soggetto, che si ritrova ad avere meno ricordi di coloro che hanno raccontato la propria vicenda.

Simone A. Bellezza