Cerca

Silvia Cassamagnaghi – Immagini dall’America. Mass media e modelli femminili nell’Italia del secondo dopoguerra, 1945-1960 – 2007

Silvia Cassamagnaghi
Milano, FrancoAngeli, 333 pp., Euro 23,00

Anno di pubblicazione: 2007

Tema non nuovo, quello dell’esportazione statunitense di modelli culturali e la loro introiezione da parte dell’Italia viene affrontato dall’a. attraverso un’indagine attenta dei media italiani negli anni ’50 e una ricognizione dei fondi contenuti presso i National Archives and Record Administration di Washington che porta alla luce interessanti documenti statunitensi sulla ricezione dell’immagine americana in alcuni paesi europei.Il volume affronta una quantità di temi: l’attività dell’United States Information Services (USIS), i modelli emergenti attraverso rotocalchi, cinema e televisione, le contraddizioni e i limiti dei processi di «americanizzazione» culturale. L’accuratezza della ricerca conduce solo parzialmente, però, ai risultati promessi, forse proprio per l’ambizione di trattare troppi argomenti. L’analisi della condizione femminile nell’Italia degli anni ’50 sembra non tenere conto delle importanti differenze tra Nord e Sud del paese, e l’analisi di genere, così come quella sui consumi e sulla ricezione dei modelli giovanili attraverso il cinema meriterebbero maggiori approfondimenti. Come quei soggetti – donne, giovani, consumatori – hanno adottato e adattato i nuovi linguaggi del consumo, della cultura di massa, dell’auto-identificazione generazionale, delle tante e diverse versioni della modernità? Si può parlare di americanizzazione in una fase di transizione complessa – come quella degli anni ’50 – che da una società tradizionale ancora prevalentemente contadina e votata al sacrificio e al risparmio conduce ad una realtà urbana e moderna, caratterizzata da nuovi rapporti sociali, dal consumo di massa e da nuovi ruoli generazionali e di genere?La categoria di «americanizzazione» – a lungo abusata – dovrebbe essere decostruita e ripensata per far posto ad altri paradigmi, come quello di ibridazione. In tutta Europa, infatti, se gran parte dei beni di consumo e le forme di famiglia, sociabilità e domesticità assomigliavano superficialmente al modello americano, il posto che questi beni occuparono nella vita di uomini e donne ed i significati ad essi assegnati, le identità di genere che svilupparono variarono enormemente a seconda delle diverse realtà nazionali. Nell’Italia degli anni ’50, ad esempio, l’accesso ai consumi di massa è molto più limitato e l’aspirazione alla modernità finisce dunque per tradursi in un’«americanizzazione» più di desideri che di comportamenti. È possibile parlare di una «via italiana» ai consumi? E, più in generale, che rapporto si stabilisce tra consumo e identità nazionale?Il volume di Cassamagnaghi è ben scritto e la sua ricerca è per molti aspetti approfondita. L’aver trascurato parte della buona, per quanto ancora esile, letteratura italiana su questi temi ha certo nociuto al volume che manca purtroppo di vere conclusioni.

Elisabetta Vezzosi