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Silvia Franchini – Editori, lettrici e stampa di moda. Giornali di moda e di famiglia a Milano dal “Corriere delle dame” agli editori dell’Italia unita – 2002

Silvia Franchini
Milano, Franco Angeli, pp. 335, euro 24,00

Anno di pubblicazione: 2002

Negli studi più recenti si è fatta strada, attraverso indagini sempre più approfondite e mature, di cui Silvia Franchini è stata senz’altro una capofila, la consapevolezza che la stampa cosiddetta ?femminile? ha una natura estremamente composita, nella quale si intrecciano aspetti e problematiche diverse. Fin dalle loro origini le riviste dirette alle donne sono state parte integrante ? e non poco significativa ? del mercato editoriale e si sono caratterizzate per il loro contenere scritti e immagini che afferiscono a campi spesso non omogenei tra loro e hanno favorito non solo la circolazione di idee, modelli e informazioni, ma anche di beni di consumo. Ma esse sono anche un ?contenitore? a carattere periodico, cioè mobile, con una vita che si snoda in un arco di tempo più o meno lungo, una dimensione, questa, che, secondo Franchini, deve indurre a riflettere sulle stesse categorie di indagine. ?Per l’età contemporanea, scrivere di periodici significa fermare, immobilizzare sulla carta alcuni momenti di un fluire che costituisce proprio la specificità della stampa seriale; significa in certo senso tradire la fonte, rubandole la sua periodica continuità [?]. Quando ci si occupa di stampa indirizzata alle donne, e in particolare di giornali di moda, i timori di alterare, per così dire, la natura della fonte nel modo stesso di procedere ad una sua lettura storica sembrano aumentare [?] di fronte a un giornalismo che appare quasi l’emblema dei linguaggi rapidi, frammentari, disinvolti e contraddittori della modernità [?] oggetto della costruzione di una cultura di genere che moltiplicò gli stereotipi femminili spostandoli su piani via via diversi con l’avanzare del processo di modernizzazione? (p. 9): nella premessa del libro sono bene esplicitate le difficoltà di affrontare in tutta la sua articolazione un ambito complesso al cui centro si collocano le scelte ? editoriali, economiche, culturali – che hanno portato alla nascita e alla invenzione di un pubblico femminile. La ricerca di Silvia Franchini ? di grande respiro e, insieme, rigorosa acribia ? nel prendere in esame un contesto di lungo periodo, dalla fine del Settecento agli anni Settanta dell’Ottocento, mette a fuoco la vicenda dei giornali fondati dall’editore milanese Lampugnani ? il ?Corriere delle dame?, pubblicato tra il 1804 e il 1875, ?La ricamatrice?, ?Le ore casalinghe?, ?Il giornale delle famiglie? ? e il ruolo da essi svolto nell’educazione civile delle donne italiane nel periodo preunitario, anche grazie a collaboratori quali Carlo Tenca, Francesco Dall’Ongaro, Caterina Percoto, Arnaldo ed Erminia Fuà. L’esperienza di Lampugnani proseguì dopo l’unità con il ?Giornale delle fanciulle?, ma altre e più articolate strategie editoriali spianarono in quegli anni la via allaffermarsi di Sonzogno, Treves e Garbini come principali editori di riviste femminili e a convertire la già consolidata specializzazione milanese nella stampa di moda in un vero e proprio primato.

Rosanna De Longis