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Silvio Gallio – Oggi è un’ora di viaggio. La costruzione della strada ferrata tra Milano e Bologna – 2009

Silvio Gallio
Bologna, Clueb, 147 pp., euro 14,00

Anno di pubblicazione: 2009

In anni passati la questione ferroviaria in epoca risorgimentale ha costituito un tema di riflessione molto sentito. Grandi nomi della storia dell’800 italiano sono venuti misurandosi con questo tema; per gli studiosi di generazioni precedenti il legame fra liberalismo e ferrovie godeva di un pieno riconoscimento e come tale si guadagnava ampiamente spazio nelle ricerche di storia contemporanea. Le ferrovie venivano fatte sbrigativamente rientrare nella mitologia fondativa del paese e delle singole regioni negli anni drammatici a cavallo dell’unificazione. Sui convogli, che si immaginava potessero presto solcare gioiosamente le contrade italiane, viaggiavano entusiasmo liberale e amor di patria, alimentati quasi di più dalla retorica che dal carbone del tender. In questa storiografia prevaleva un taglio tipicamente politico, anche se nelle interpretazioni più avvertite trovavano ospitalità considerazioni modulate sui percorsi di modernizzazione delle infrastrutture del paese, delle sue élites e delle ferrovie stessa, la cui natura strategica sul piano economico generale non sfuggiva ai più attenti. A lungo gli aspetti economici sono stati tenuti fuori della porta o sottostimati rispetto alle tematiche politiche, in quanto considerati indegni da convivere con le più elevate vocazioni risorgimentali. Oggi viceversa il binomio ferrovie-Risorgimento appare quasi un tema storiografico stantio, polveroso e dotato di scarso appeal. I giovani ricercatori lo ignorano completamente e quanti si interessano in prospettiva storica alla questione ferroviaria in pianta stabile la esplorano da angoli di visuale più innovativi. Compaiono ogni tanto nel panorama storiografico lavori – come quello qui ripresentato – a cavallo fra l’erudizione e la celebrazione che, solitamente su scala locale, recuperano e rilanciano il tema. Occorre quindi una rilettura del tema in grado di mettere a punto una visione capace di aggiungere elementi nuovi alla riflessione, partendo comunque dall’assunto verificato pienamente che le ferrovie costituiscono una componente praticamente obbligata di qualsiasi progetto modernizzatore risorgimentale e di ogni spinta verso l’apertura internazionale.Il libro di Gallio si propone di raccontare, in forma discorsiva e piacevole, la vicenda relativa alla realizzazione di un tratto fondamentale del sistema ferroviario italiano. La Milano-Bologna – linea che, come recita il titolo, oggi si copre con poco più di un’ora di viaggio mentre allora ci volevano tre ore e mezzo – giunse al traguardo, seguita a ruota dalla prosecuzione verso Ancona, proprio in coincidenza degli anni decisivi dell’unificazione. La pubblicazione si inquadra quindi nelle celebrazioni dei centocinquanta anni del nostro paese. Senza pretendere di possedere totalmente i crismi della ricerca scientifica, il libro si fa però apprezzare per lo scavo della ricerca, modulata in gran parte su letteratura d’epoca e periodici. La narrazione viene condotta con piglio da entusiasta e competenze tecniche – l’a. è dirigente dell’azienda ferroviaria – e in definitiva merita una collocazione nell’attuale storiografia ferroviaria.

Andrea Giuntini