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Simone Neri Serneri (a cura di) – Alle origini del governo regionale. Culture, istituzioni, politiche in Toscana – 2004

Simone Neri Serneri (a cura di)
Roma, Carocci, pp. 200, euro 18,10

Anno di pubblicazione: 2004

Il volume raccoglie molte delle relazioni presentate al convegno Alle origini del governo toscano. La formazione della Regione Toscana e la prima legislatura regionale, svoltosi a Siena il 5 giugno 2003. Nell’introduzione, Per una storia del governo regionale in Toscana, il curatore scrive che: ?Facendo perno attorno alla nascita del governo regionale tra il 1970 e il 1972, si è inteso affrontare il quesito centrale della ricerca ? quali furono le origini del governo regionale??. Passati trent’anni dall’istituzione delle Regioni è evidentemente necessario riflettere dal punto di vista storiografico su perché le regioni sono nate e su che cosa hanno fatto. E leggendo il libro si capisce anche come mai a porre le domande ed a offrire alcune risposte sia stata per prima un’università toscana, quella di Siena, finanziando il progetto di ricerca coordinato da Neri Serneri da cui sono scaturiti il convegno e il libro: la Toscana è all’avanguardia nella richiesta, nella promozione e nell’attuazione ? con un certo successo ? dell’autonomia, locale e regionale.
Nella prima parte del volume, La costruzione del governo regionale, Maurizio Degl’Innocenti e Mario G. Rossi narrano delle spinte ideali che, nel secondo dopoguerra, contribuirono a delineare una ?identità? toscana, antifascista e anticentralista. E questa identità, negli anni Cinquanta, si sarebbe sviluppata intorno alla ricerca di soluzioni ai concreti problemi delle autonomie e delle comunità locali. Da qui viene la caratteristica peculiare del governo regionale toscano che, nel lungo periodo, si è qualificato per il principio della condivisione con gli enti locali di funzioni e politiche e per il relativo successo del suo operato. Due contributi, di Roberto Balzani e Roberto Biorcio, illustrano i casi dell’Emilia Romagna e della Lombardia, dalle cui affinità, nel primo caso, e dalle cui differenze, soprattutto nel secondo, vengono messe in risalto le peculiarità del governo regionale toscano.
La seconda parte del volume, Le politiche regionali, è dedicata all’analisi dell’attività regionale: dai tentativi per la definizione di aree omogenee in vista della migliore gestione delle funzioni regionali, alle politiche ambientali, a quelle per l’economia, per il lavoro, per l’assistenza medica e sociale, per la mobilità.
Il risultato è un’opera di grande interesse che è riuscita bene a ricostruire il ?laboratorio? toscano nel quale, grazie a collaborazioni politiche di ampio respiro, si sono anticipate, e rifondate, politiche amministrative. In nome della ?identità toscana? sono stati possibili esperimenti politico-istituzionali che hanno fornito un modello ? purtroppo poco seguito ? per altre Regioni e per lo stesso Stato nazionale. Un’analisi dei primi bilanci, anche sommaria, avrebbe reso ancor più completa la ricerca. Ma, leggendo il volume, viene ben più forte l’esigenza di estendere la ricerca a tutti i governi regionali. Il problema, non secondario per la nostra storiografia ? con così poche risorse ?, è che tutti sono d’accordo a promuovere studi quando si tratta di evidenziare successi, e non sarebbe certo il caso della proposta suggerita.

Oscar Gaspari