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Stefano Battilossi – Le rivoluzioni industriali – 2002

Stefano Battilossi
Roma, Carocci, pp. 125 euro 8,20

Anno di pubblicazione: 2002

La ristrutturazione dei corsi universitari ha sollecitato anche le case editrici a diversificare ulteriormente la propria offerta, andando incontro, specialmente nel campo della manualistica, a nuove esigenze, che puntano tendenzialmente ad un alleggerimento del carico degli studi per gli esami. La collana Le bussole della casa editrice Carocci si inserisce evidentemente in questa logica, mettendo a disposizione una serie di testi di agile consultazione e adatti al bisogno appena indicato. Il libro di Battilossi, studioso intelligente costretto a cercarsi una sistemazione all’estero a causa delle note storture dei criteri di reclutamento in vigore nella nostra accademia, ha il pregio di delineare con estrema chiarezza e in poche pagine quella che potrebbe essere definita, senza inutile enfasi, la ?madre di tutte le questioni? almeno per quanto concerne la storia economica. Le rivoluzioni industriali rappresentano, infatti, ancora una tematica nodale, sulla quale sono stati chiamati a riflettere i migliori specialisti della materia su scala internazionale. Dunque siamo in presenza di una disponibilità di lavori estremamente elevata, che Battilossi sembra aver opportunamente assimilato. Giocato su uno schema bipolare, da una parte una rapida ma incisiva trattazione metodologica e dall’altra un percorso più legato al susseguirsi delle vicende, il libro di Battilossi aderisce sostanzialmente all’attuale mainstream storico-economica, che accetta la tradizionale ? ma non unanimemente accolta ? bipartizione fra prima e seconda rivoluzione industriale, sottolineando puntualmente, con una sintesi apprezzabile, gli elementi che la copiosa storiografia di riferimento ha accumulato nel corso degli anni. Per chiedersi poi se sia possibile parlare di una terza rivoluzione industriale a partire dagli anni Settanta del XX secolo, vero punto di rottura della lunga parabola fordista innescata dall’imporsi della grande impresa e al tempo stesso brodo di coltura del fenomeno della globalizzazione, che viene a maturazione definitivamente all’indomani della caduta del Muro di Berlino. In definitiva dunque il libro si presta ottimamente ad introdurre gli studenti dei nuovi ridimensionati corsi di laurea allo studio della storia economica, offrendo loro più che un’infarinatura, bensì una prima solida serie di informazioni e di problematiche relative all’industrializzazione in prospettiva storica.

Andrea Giuntini