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Stefano Maggi – Politica ed economia dei trasporti (secoli XIX-XX). Una storia della modernizzazione italiana – 2001

Stefano Maggi
Bologna, il Mulino, pp. 336, euro 23,24

Anno di pubblicazione: 2001

La riduzione degli effetti delle distanze geografiche è uno dei pilastri del nuovo mondo globalizzato. I limiti imposti storicamente dallo spazio fisico alla mobilità stanno via via diminuendo e le opportunità economiche di un paese o di un’area sono sempre più dipendenti dall’inserimento in una fitta rete di relazioni. L’efficienza delle infrastrutture di trasporto e di comunicazione e la loro capacità di porsi all’avanguardia sotto il profilo tecnologico rappresentano sempre più una condicio sine qua non per l’inclusione nei circuiti degli scambi e dunque della ricchezza. La possibilità di comprimere i costi dei trasporti permette la delocalizzazione. La nascita di nuovi interessi geoeconomici e il controllo dell’economia, che le grandi potenze detengono, trova nel controllo delle reti e delle tecnologie più avanzate nel settore dei trasporti uno dei momenti più significativi. Se l’arretratezza e la disorganizzazione dei sistemi di comunicazione sono storicamente un ostacolo insormontabile allo sviluppo di una regione, viceversa un buon sistema dei trasporti è alla base del successo economico, in definitiva un presupposto ineliminabile. Dunque lo studio dell’evoluzione dei sistemi di trasporto costituisce un veicolo di primaria importanza per comprendere lo squilibrio a livello mondiale.
Il libro di Stefano Maggi rappresenta una sintesi efficace che ci offre una visuale quanto mai ampia sui temi descritti. Il lavoro assolve egregiamente il compito di presentare un panorama conoscitivo complessivo relativo all’Italia; ma al tempo stesso è in grado di funzionare anche come manuale per corsi specialistici. Le considerazioni relative al paese di riferimento si intrecciano a quelle generali sui termini richiamati nel titolo, dando al libro una valenza plurima.
Il volume segue una quadripartizione ? ferrovie, strade e motori, acqua e aria ? che attraversa trasversalmente l’800 e il ‘900. Un quarto capitolo finale invece affronta un interessante dibattito sull’impatto dello sviluppo dei trasporti sull’economia con l’approdo finale dello scenario europeo. Il ventaglio di elementi presi in considerazione dall’autore appare più che ampio, si tratta in sostanza di una ricostruzione puntuale priva di lacune, che mette insieme le distinte sensibilità degli storici dei trasporti, dall’attenzione nei riguardi della tecnologia a quella verso le trasformazioni economiche, ai mutamenti territoriali, fino a includere anche numerosi spunti di natura sociale.
Il libro rappresenta il frutto maturo degli sviluppi della storia dei trasporti in Italia che, partita in ritardo e appesantita dai molti orpelli di scuola idealistica che ne rallentavano il cammino, oggi finalmente procede speditamente, cogliendo risultati di rilievo sia nell’ambito delle ricerche specifiche sia, come nel caso presente, in quello delle letture di largo respiro.
Il libro si caratterizza per un’apprezzabile chiarezza espositiva, che accompagna e mette a proprio agio anche i non esperti, ma al tempo stesso rappresenta un supporto insostituibile per gli studiosi di questi temi. Un’utilissima bibliografia costituisce il suggello ad un’opera che non deve mancare nella biblioteca di chiunque si interessi di storia dei trasporti.

Andrea Giuntini