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Tutti a scuola! L’istruzione nell’Italia del Novecento

Monica Galfré
Roma, Carocci, VII-331 pp., € 22,00

Anno di pubblicazione: 2017

Con questo bel volume, l’a., già nota per le due monografie sulla storia della scuola media e sulla manualistica del ventennio, prosegue le sue ricerche con un’analisi attenta alle politiche e alle dinamiche dell’istruzione dalla riforma Gentile agli anni ’80, senza trascurare l’apparato normativo e istituzionale al quale queste politiche erano ancorate.
Il volume è costituito di due parti che presentano le principali fasi dei cambiamenti indagati, con riflessioni innovative sul mito della riforma organica della scuola, generato dal processo di centralizzazione e nazionalizzazione postunitario e che è andato esaurendosi con la fine del sistema dei partiti. Il primo capitolo della prima parte, Parabola di un secolo, è una sorta di cornice introduttiva degli otto seguenti. Con uno stile chiaro e scorrevole, l’a. propone le coordinate teoriche e metodologiche del volume, sottolineando che «la politica e le dinamiche dell’istruzione sono qui analizzate tenendo conto del loro impatto sulla realtà, nella convinzione che, per quanto disertate o quasi dagli storici contemporaneisti, esse schiudano scorci suggestivi sui problemi generali della storia italiana, molto al di là di quelli strettamente scolastici» (p. 15).
L’a., infatti, ripercorre la storia della scuola con una periodizzazione intelligente, partendo dal ventennio con la riforma Gentile e la specificità del totalitarismo italiano con la sua diarchia e il complesso rapporto fra centro e periferia, soffermandosi poi sul ruolo di Giuseppe Bottai artefice della «costruzione dell’uomo nuovo» e della scuola razzista e sul carattere totalitario della politica ministeriale (visibile nella revisione dei libri di testo). I capitoli che seguono riguardano gli anni della defascistizzazione cioè la «tormentata transizione alla Repubblica» e la fase della Costituente dominata dall’egemonia cattolica e dalla figura del ministro Guido Gonella e, infine, la scuola nel periodo della guerra fredda.
La seconda parte intitolata La scuola di tutti tratta del processo di modernizzazione dei «miracoli all’italiana», durante il quale si denunciano carenze e ritardi nel campo dell’istruzione. La «questione scolastica» viene poi investita di una politica che sfocia, dall’inizio degli anni ’60 alla fine del decennio seguente, in cambiamenti significativi: la scuola media unica, la scuola materna e le nuove forme di partecipazione sociale. Il ruolo della sinistra e il nuovo modello di istruzione pubblica degli anni ’80 con la messa in discussione della scuola di Stato e l’introduzione dell’autonomia scolastica concludono l’analisi.
Questo volume, che si avvale di un’ampia storiografia esistente, arricchita da uno scavo diretto sulle fonti originali, si distingue per una narrazione avvincente sulle specificità del sistema scolastico italiano, ricostruite nel contesto dei dibattiti politici e dell’evoluzione profonda della società italiana del secondo dopoguerra a oggi.

Dorena Caroli