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Valdo Ferretti – La questione della sicurezza nell’evoluzione della politica estera della Repubblica Popolare Cinese – 2006

Valdo Ferretti
Soveria Mannelli, Rubbettino, 170 pp., euro 9,50

Anno di pubblicazione: 2006

Valdo Ferretti è da anni studioso attento delle dinamiche storiche della politica diplomatica estremo-orientale, con particolare riferimento al Giappone, nonché, più recentemente, delle dinamiche internazionali in Asia Orientale. In questo suo contributo, che si basa su di una ampia bibliografia in lingue occidentali ed alcune limitate fonti in lingua cinese, Ferretti affronta il nodo cruciale della centralità del problema della sicurezza nazionale nella visione cinese contemporanea, analizzandone le origini e gli sviluppi dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese (RPC) nel 1949 sino ai giorni nostri. L’opera offre dapprima una essenziale ricostruzione storica delle vicende della RPC dalla nascita ad oggi nonché un quadro delle radici interne ed internazionali che furono alla base della politica estera durante il «periodo maoista» (1949-1976). Il secondo capitolo affronta invece il tema del riallineamento della politica estera cinese dopo la fine della guerra fredda, giungendo sino ai primi anni del XXI secolo. Il terzo capitolo discute il ruolo delle forze armate cinesi nell’ambito della politica di sicurezza nazionale. Il quarto capitolo, infine, al quale fa seguito un’appendice che include alcuni documenti scelti, presenta un tentativo di bilancio finale e di identificazione delle prospettive future per la Cina popolare. In realtà, il tema della sicurezza in Cina viene affrontato specificamente ? anche se non interamente ? nei capitoli centrali e finali, lasciando l’impressione che numerosi aspetti anche interessanti che vengono affrontati avrebbero avuto bisogno di ben più consistenti approfondimenti. Manca ad esempio quasi del tutto un’analisi accurata della nuova «visione del mondo» che la RPC è andata sviluppando nel corso degli ultimi decenni e in particolare degli ultimi anni, così come risulta carente la discussione sui notevoli cambiamenti intervenuti nei criteri e nei processi di selezione e di formazione dei nuovi quadri dirigenti militari, tema centrale al fine di meglio comprendere i radicali cambiamenti introdotti da Deng Xiaoping e successivamente sviluppati da Jiang Zemin e Hu Jintao. Nello stesso capitolo quarto, in cui pure l’analisi risulta essere assai documentata e aggiornata per quanto concerne le principali teorie e tesi avanzate al riguardo da studiosi e teorici occidentali, pesa negativamente l’assenza di riferimenti al dibattito «all’interno della Cina» sulla sicurezza e sulla strategia internazionale, un dibattito che pure è diventato in questi anni costante e sempre più sofisticato, evidenziando nuovi approcci ai temi internazionali e allo stesso concetto di sicurezza. In conclusione, il volume di Ferretti può essere in alcune parti un utile strumento di analisi e di informazione sul tema della sicurezza nell’ambito più generale delle nuove strategie internazionali della RPC. Esso tuttavia affronta temi così delicati e complessi in modo incompleto e non sufficientemente approfondito, lasciando per vari aspetti al lettore più informato ed esigente la sensazione della necessità, anche in Italia, di studi più completi e meglio documentati sui temi della sicurezza e della strategia della RPC.

Guido Samarani