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Valentina Conti e Andrea Mulas (a cura di) – Nuovi contributi per la storia della Resistenza marchigiana – 2002

Valentina Conti e Andrea Mulas (a cura di)
Ancona, Affinità Elettive, pp. IX-225, euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2002

Il volume raccoglie otto saggi, alcuni nati in occasione di una presentazione del Dizionario della Resistenza Einaudi, altri originati da tesi di laurea. Il loro carattere composito, e talvolta d’occasione, non toglie centralità e interesse al tema comune: la valutazione del fenomeno resistenziale in una regione italiana nella quale esso necessariamente si sviluppò in un arco di tempo più breve che altrove, mutuandone caratteristiche peculiari. Alberto Filippi, inoltre, già nel titolo della sua Introduzione (Storia, memoria e contro-memoria) preannuncia un taglio interpretativo attento al consolidarsi della memoria collettiva e ai rischi dell’?uso pubblico della storia? e dominato da una vigorosa, e a tratti dotta, difesa dell’antifascismo inteso anche come categoria storiografica, oltre che come fondamento della convivenza repubblicana.
Dopo Renato Sandri, che illustra appunto le linee portanti del Dizionario di cui è stato uno dei curatori, Massimo Papini compie un pregevole sforzo di sintesi della storiografia su base regionale attraverso il triplice approccio ai fatti, alle motivazioni soggettive ed alle interpretazioni. Pietro Rinaldo Fanesi e Valentina Conti, a loro volta, perlustrano il territorio della scelta comunista sfociata nell’esilio delle Americhe. Ecco snodarsi, attraverso alcuni documentati esempi, il ?filo rosso? tra scelta antifascista clandestina (e conseguente espatrio), partecipazione alla lotta di liberazione e militanza politica che vari lavori, in qualche misura pionieristici, di Enzo Santarelli avevano, a suo tempo, rilevato e che Papini opportunamente ricorda.
Brevemente, ma in modo denso e argomentato, Mauro Canali presenta poi gli studi sulla Resistenza locale contenuti nel volume, robustamente impiantati dal punto di vista della ricerca archivistica, come non sempre è dato di constatare, e tutti riguardanti la provincia di Macerata. Canali sottolinea, arricchendo l’impianto metodologico del volume, il tratto più modulato e meno ?militante? che la storiografia nazionale è venuta assumendo in questi ultimi anni: non più dunque, Resistenza come disvelamento di percorsi tutti politici, ma come sviluppo di complesse traiettorie esistenziali; non lotta di liberazione come ?rivoluzione mancata?, ma come sintesi, a un tempo, e preludio di trasformazioni elaborate sul piano soggettivo e collettivo
Partendo da questo genere di approccio, i saggi monografici illustrano tre temi fondamentali: il carattere autonomo, etnicamente ?misto? e a tratti anomalo della bande attive localmente (casi di Matelica e Camerino, Sonia Mearelli); il ruolo, attivo e di supporto all’azione partigiana, delle popolazioni contadine (Alessia De Angelis); l’internamento civile (campo di Colfiorito, Caterina Forti). Quest’ultimo tema, in special modo, appare dotato di evidenti valenze storiografiche ? basti pensare al nesso tra internati, prigionieri di guerra e bande partigiane, e al rapporto tra campi di internamento e comunità locali ? e sicuramente degno di un impegno specialistico che superi i limiti della volonterosa e generosa attenzione amatoriale cui è stato sinora sottoposto.

Paola Magnarelli