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Vera Zamagni – Finmeccanica. Competenze che vengono da lontano – 2009

Vera Zamagni
Bologna, il Mulino, XI-386 pp., Euro 28,00

Anno di pubblicazione: 2009

È noto, e non manca in proposito una letteratura attenta, che l’impresa pubblica italiana rappresenti un case study singolare, sia per la sua vorticosa espansione, avvenuta con un contradditorio indirizzo culturale, sia per il contributo che essa ha fornito all’ammodernamento del paese, sia per la qualità delle rendite politiche che la sua struttura alimentava. Nel dibattito sul ruolo dello Stato imprenditore nello sviluppo, e nel declino, dell’economia italiana non sono mancate sintesi di valore, ma solo recentemente un più intenso ricorso agli strumenti della business history ha favorito il fiorire di monografie sulle imprese private e di Stato. Nel quarto volume della collana di «Storie di imprese» dell’editore il Mulino, Vera Zamagni ricostruisce le vicende di Finmeccanica dosando con rigore la più collaudata metodologia storico-economica con gli strumenti della storia d’impresa. Il risultato è un libro equilibrato che riesce a illuminare molti aspetti di un indiscusso campione nazionale, sopravvissuto quasi miracolosamente alla progressiva deindustrializzazione dell’ultimo ventennio.Il complesso della attività della holding ha suggerito all’a. la divisione della narrazione in due parti che tratteggiano le vicende della fondazione e lo sviluppo delle specializzazioni produttive. I primi quattro capitoli danno conto delle origini e della missione della finanziaria Iri che incontrò non pochi ostacoli per definire il core business delle imprese confluite nella Società finanziaria meccanica. Aziende che – grazie a un management accorto e a una politica industriale i cui artefici meritano le menzioni loro riservate – nei decenni successivi rivoluzionarono la geografia produttiva del paese, e a cui si devono determinanti contributi d’innovazione e internazionalizzazione. Se l’impianto del libro è per molti versi esemplare, si può rimanere perplessi di fronte alla scelta di limitare ad un sommario ragionato l’analisi di alcuni passaggi decisivi nella trasformazione del gruppo. D’altro canto, l’a. dichiara apertamente che il lavoro si concentra sul finora inedito archivio della holding piuttosto che su un confronto con la letteratura, o su una più ampia indagine documentaria. Nondimeno, una maggiore connessione alle più generali vicissitudini dell’Iri avrebbe forse contribuito a spiegare l’influenza della politica nella determinazione degli orientamenti industriali del gruppo. Ma di quel sistema di concatenamenti e interazioni questo volume non si propone di dar conto interamente, anche se riesce a chiarirne alcuni passaggi. In esso trovano posto e giustificazione gli sforzi di creare un nucleo aziendale vitale e progressivo, a dispetto di tutte le malformazioni di nascita e di crescita; trovano posto le peculiarità dell’azienda; trovano posto, infine, le sue reazioni specifiche all’evoluzione dell’economia nazionale e internazionale.

Mauro Campus