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Vera Zamagni, Patrizia Battilani, Antonio Casali – La cooperazione di consumo in Italia. Centocinquant’anni della Coop consumatori – 2004

Vera Zamagni, Patrizia Battilani, Antonio Casali
Bologna, il Mulino, pp. 658, euro 30,00

Anno di pubblicazione: 2004

Coop è l’azienda leader della grande distribuzione italiana con una quota di mercato del 17,7 per cento, pari a 11,4 miliardi di euro di fatturato. Detiene anche un altro significativo primato: una recente inchiesta sulle società preferite dai neolaureati italiani ha visto Coop primeggiare in tema di valori aziendali. Questi risultati vengono da molto lontano. In Italia la cooperazione di consumo è partita da umili origini un secolo e mezzo fa e finalmente con il libro di Casali, Battilani e Zamagni si ripercorre in modo organico questo originale caso di path dependance virtuosa, in cui ogni successo è stato il frutto di quanto seminato in precedenza.
Il lavoro svolto dagli autori è prezioso innanzitutto per la minuziosa opera di sistematizzazione delle fonti: una documentazione tanto immane quanto frammentata e disomogenea è stata raccolta e ordinata, fornendo, tra l’altro, un ottimo strumento per ulteriori approfondimenti storiografici. La natura delle fonti utilizzate rispecchia la storica parcellizzazione del movimento cooperativo. La trama principale del libro sta proprio nell’instancabile sforzo della Coop consumatori di darsi un’organizzazione efficiente e unitaria, capace di mantenersi fedele agli originari principi di solidarietà ma anche in grado di reagire positivamente alle sfide del mercato e ai mutamenti nella cultura del consumo. E se nell’Italia di fine ‘800 la cooperazione si proponeva la difesa del potere d’acquisto delle classi meno agiate e l’emancipazione di intere comunità sociali, ai tempi nostri gli obiettivi della missione cooperativa si sono spostati sulla garanzia della qualità e sicurezza dei prodotti, sulla promozione di un’effettiva partecipazione alla vita dell’impresa, sulla tutela dell’ambiente.
Storicamente il movimento cooperativo si è distinto dalle altre società capitalistiche per aver individuato nell’efficienza uno strumento e non un fine e per aver considerato la responsabilità sociale dell’impresa non come vincolo all’accumulazione di profitti ma come obiettivo imprescindibile. Per quanto siano cambiate le condizioni di fondo, questa sfida è attuale oggi così come lo era un secolo fa. Dalle pagine del libro si evince che finora le cooperative sono riuscite a vincerla, ma non senza superare notevoli difficoltà, a partire dalla ?normalizzazione? imposta con forza brutale nel ventennio fascista per proseguire con i problemi posti nel dopoguerra dall’introduzione della grande distribuzione moderna. Per comprendere quanto complesso sia stato il tragitto percorso negli ultimi anni da Coop risultano molto preziosi sia il VI capitolo, un profilo storico delle cooperative più grandi, sia la corposa appendice in cui sono raccolte le testimonianze di vari dirigenti del movimento.
Nel complesso, un libro appassionante per quanti hanno vissuto l’avventura della cooperazione di consumo, ma ricco di spunti anche per tutti i lettori interessati a capire come la competitività possa passare anche dalle ?economie della fiducia?, economie che Coop ha rincorso negli anni valorizzando le persone e legando il consumo a precisi valori etici, in modo da creare solidi legami sociali e dare vita ad una forma di democrazia economica molto speciale.

Massimo Mazzoni