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Victoria C. Belco – War, Massacre and Recovery in Central Italy. 1943-1948 – 2010

Victoria C. Belco
Toronto, University of Toronto Press, 574 pp., s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2010

Il caso toscano – la storia della violenza, delle stragi e della memoria – ha costituito un vero e proprio laboratorio storiografico. Non solo è stata compiuta un’approfondita mappatura delle violenza nazista nella regione; la storiografia ha altresì sviluppato – attraverso la selezione accurata di alcuni casi di studio – stimolanti analisi sulle dinamiche della memoria e sulle modalità in cui piccole comunità hanno rielaborato l’esperienza della guerra, dell’occupazione tedesca e della lotta partigiana.In questo contesto analitico si colloca lo studio di Victoria C. Belco, che costituisce lo sviluppo di una tesi di Ph.D. discussa presso l’Università della California, Los Angeles. L’a. analizza il caso aretino, studiando sia l’impatto dell’esperienza bellica (bombardamenti alleati e violenza nazista) che le vicende del dopoguerra. Lo studio è suddiviso in quattro parti. La prima colloca il caso locale nel quadro nazionale e inquadra le specifiche vicende belliche – in larga parte già ricostruite dalla storiografia – che investirono quelle comunità. Le parti più interessanti e originali del lavoro sono però le successive, in cui l’a. affronta le complessi dinamiche politiche, socio-economiche e commemorative del dopoguerra. Tra gli elementi d’interesse vi è il ricorso allo sguardo degli Alleati, degli americani in particolare; ciò avviene attraverso un efficace intreccio delle fonti archivistiche locali con quelle custodite presso i National Archives di Washington DC. Vengono così illuminate le dinamiche proprie di quelle comunità colpite dalla guerra, la difficoltà di gestire i bisogni (materiale e immateriali) della popolazione e l’organizzazione delle politiche di assistenza. In relazione a tali processi è collocata la maturazione della nuova politica democratica e la battaglia per il consenso dei principali partiti politici. Tra gli elementi di interesse vi è l’attenzione prestata alla rinascita degli enti comunali e all’attività svolta nel far fronte alle molteplici e conflittuali richieste della popolazione: tra le questioni affrontate vi sono non solo il problema dell’assistenza economica in generale ma, in particolare, il problema delle case, la disoccupazione (e la questione femminile all’interno del problema del lavoro), le trasformazioni che segnano l’universo sociale contadino e il modificarsi del sistema della mezzadria.Si tratta di una ricerca seria e documentata. Belco dimostra buona padronanza della bibliografia e offre un positivo contributo agli studi nella ricostruzione non tanto dell’esperienza bellica bensì dei processi socio-politici che caratterizzano il dopoguerra. Qualche dubbio suscitano le ipotesi conclusive miranti a trarre dall’analisi del contesto particolare delle inferenze di tipo più generale sulle modalità in cui la società italiana nel suo insieme uscì dalla guerra. La varietà di contesti e realtà locali, sia in relazione agli specifici vissuti bellici che in rapporto alle diversissime situazioni socio-culturali, suggerirebbe una maggiore cautela nel formulare generalizzazioni.

Guri Schwarz