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Zone di guerra, geografie di sangue. L’atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia (1943-1945)

Gianluca Fulvetti, Paolo Pezzino (a cura di)
Bologna, il Mulino, 2016, 613 pp., € 36,00

Anno di pubblicazione: 2017

Il volume rappresenta l’esito di un percorso di ricerca sul tema della guerra ai civili,
degli attori coinvolti, delle istituzioni e dei luoghi della violenza nazista e fascista in Italia
nell’ultima fase del secondo conflitto mondiale. Il tema è diventato di pubblico dominio
da almeno vent’anni e l’impatto mediatico dell’«armadio della vergogna» ha contribuito
alla diffusione nella coscienza collettiva degli effetti della violenza sui civili esperita dalle
truppe tedesche in ritirata e dal fascismo repubblicano. Pezzino, curatore del volume
assieme a Fulvetti, ha a lungo lavorato sul tema, a partire dalla riesumazione di episodi
di strage che lasciavano traccia solamente nelle memorie locali, anche divise, lacerate e
incerte. L’aver spostato il piano dalla memoria delle comunità locali a quello nazionale e
internazionale è stato compito arduo, oltre che meritorio dal punto di vista storiografico
e civile. La sensibilità su questa materia, esposta alle manipolazioni di un uso politico e
mediatico del passato nazionale tendente a delegittimare il ruolo della Resistenza civile e
militare, si è fatta strada lentamente, grazie a sollecitazioni proposte da Collotti, Pavone
e Klinkhammer.
Individuazione delle responsabilità degli episodi di strage; caratteristiche delle comunità
colpite; integrazione di singoli episodi in un quadro complessivo di guerra; ideologie
operanti e trasformazioni delle caratteristiche della violenza dispiegata: sono questi
alcuni dei temi che hanno impegnato ricercatori e studiosi a partire dalla costruzione
di un impianto scientifico complesso, per nulla scontato e che ha necessitato di risorse
garantite da istituzioni pubbliche come l’Anpi, l’Insmli e il Fondo italo-tedesco per il
futuro, predisposto dal governo tedesco.
In uno spazio limitato è difficile dare conto della complessità del volume, che va ad
integrarsi con i risultati di una mappatura paziente e capillare che ha coinvolto decine di
studiosi per la ricostruzione di una geografia nazionale della violenza di guerra sui civili
nel biennio 1943-1945, i cui risultati sono disponibili nel portale http://www.straginazifasciste.
it. Di particolare valore va segnalato il saggio introduttivo di Pezzino e Fulvetti,
che non si limita a dare conto del dibattito storiografico ma guida il lettore attraverso la
densità di una materia che si snoda poi attraverso contributi specifici che indagano luoghi,
tempi, strategie di guerra e concetti.
L’estensione della ricerca, che ha portato a una mappatura di più di 5.600 episodi di
strage per più di 23.000 vittime, si fissa in questo volume anche attraverso saggi su temi
importanti, come il volto dell’occupante (Gentile), le caratteristiche della violenza fascista
(Rovatti) e il significato del massacro, fra punizione del nemico e autorappresentazione
nazista anche in relazione alle caratteristiche operative e alle scelte della Resistenza in armi
(Baldissara). Quest’ultimo contributo citato rappresenta bene l’ispirazione complessiva del
progetto, che unisce al rigore scientifico l’impegno civile degli studiosi coinvolti.

Simone Duranti