Cerca

BASSI Giulia

giulia.bassi@unimi.it

BIOGRAFIA

Dopo essersi laureata con lode in Storia contemporanea presso l’Università di Firenze con una tesi sulle narrazioni della leadership comunista italiana, ha ricevuto col massimo dei voti il titolo di dottore di ricerca in “Storia delle Società, delle Istituzioni, e del Pensiero” presso l’Università di Trieste, con un co–dottorato in “Italian Studies” con la University of Reading (Berkshire, UK). La tesi ha vinto il primo premio EUT–Trieste University Press per tesi di dottorato edizione 2017.

Già borsista presso l’Università di Macerata (2007), membro del team di ricerca sulla collaborazione scientifica transnazionale durante la guerra fredda promosso dall’Università di Trieste (2017–2018), è stata borsista post–doc presso l’Università di Milano all’interno di un progetto sugli esuli politici in Italia tra la metà degli anni ’60 e la metà degli anni ’80 (2018–2019). In seguito, ha condotto la propria ricerca in qualità di assegnista di ricerca presso il dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” (2018–2020) e presso quello di Studi Storici dell’Università di Torino (2023–2025, interrotto per sopraggiunto nuovo incarico alla fine del primo anno).

Ha insegnato in diversi atenei e in particolare:Storia contemporanea” presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano–Università Cardinal Colombo e presso il Dipartimento di Giurisprudenza, di Studi Politici e Internazionali dell’Università di Parma; “Storia dei movimenti sociali e politici” presso il dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Milano; “Storia del giornalismo e della comunicazione politica” presso il dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. Ha presentato paper a numerosi convegni e seminari, nazionali e internazionali, su invito o per selezione, come relatore e coordinatore di panel. L’esperienza dottorale in Inghilterra, la curatela internazionale sui comunismi del XX secolo, e altre collaborazioni didattiche e accademiche hanno valso una solida esperienza internazionale, per presentazioni, pubblicazioni, e approccio metodologico.

Da anni collabora attivamente con la Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea, di cui è socia, in qualità di membro della Commissione Stampa (2017–2022) e dal 2020 della redazione del «Mestiere di Storico». È direttore della collana “Historiae” della casa editrice Athenaeum (Parma University Press), membro delle redazioni delle riviste di «Storia della Storiografia» e «FareStoria». È vicepresidente de «l’AltroIeri, associazione di studi storici e politici», volta alla promozione e alla divulgazione di una conoscenza storica di qualità, intesa come stimolo e risorsa irrinunciabile (link al sito: https://www.altroieri.com/).

Attualmente è professore associato presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Milano, dove insegna “Storia e Documentazione della Moda” e “Public History”.

Pagina docente e curriculum completo alla pagina: https://www.unimi.it/it/ugov/person/giulia-bassi

 

 

PUBBLICAZIONI

Principale oggetto di ricerca è il nesso tra culture politiche, società, moda e cultura popolare, intesa nella loro dimensione materiale e simbolica.

Si è dedicata all’analisi delle forme di rappresentazione, comunicazione, e al discorso pubblico — nel senso di apparati testuali, iconografici, e simbolici — dei movimenti e partiti politici e in particolare del Partito Comunista Italiano, osservato da diverse prospettive, personalità, e momenti storici. Congiuntamente, ha indagato la storia della storiografia della tradizione marxista, nazionale e internazionale.

Attualmente, la sua ricerca si muove in tre direzioni diverse. —— In primo luogo, sull’analisi del contesto di gestazione, semantizzazione, e diffusione della polirematica “guerra fredda” nel contesto politico e culturale italiano, tramite uno studio dei grandi giornali di opinione, come «La Stampa» e il «Corriere della Sera», e degli organi di partito, come «Il Popolo», «l’Unità», o l’«Avanti!». —— In secondo luogo, sulla correlazione tra processi di modernizzazione, cultura dei consumi, moda e costruzione delle forme di produzione della cultura religiosa popolare attraverso un’indagine del settimanale cattolico «Famiglia Cristiana» (1931–1980), del mensile «Famiglia Mese» (1968–1975), e delle edizioni internazionali. —— In terzo luogo, su di un esame dei rapporti tra simboli, moda, estetica e politica nella seconda metà del XX secolo, tanto nel contesto della leadership quanto in quello della militanza.

 

Qui si ricordano soltanto le monografie: —— La formazione della leadership comunista tra “utopia” e “compromesso”. Dalla nascita del partito al Memoriale di Yalta (1917–1964), collana “Historiae”, Parma, Athenaeum Edizioni Universitarie, 2020. —— Non è solo questione di classe. Il “popolo” nel discorso del Partito comunista italiano (1921–1991), collana “I libri di Viella” n. 328, Roma, Viella, 2019. E la curatela internazionale: —— Words of Power, the Power of Words: the Twentieth–century Communist Discourse in International Perspective, collana “Studi di Storia” n. 6, Trieste, EUT, 2019.