Lunedì 8 giugno 2015, ore 17.00, la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, e l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi presenteranno, presso l’Auditorium dell’Istituto (Palazzo Mattei di Giove – Via Michelangelo Caetani 32, Roma), il volume Il cantiere televisivo italiano. Progetto struttura canone di Enzo Scotto Lavina, Lampi di stampa, 2015. Intervengono: Massimo Loche, Giuseppe Richeri. Coordina: Alberto Abruzzese.
Al centro di questo lavoro è l’obiettivo di analizzare trent’anni di servizio pubblico televisivo in Italia, dalla nascita nel 1952 della televisione monopolista/monocanale sotto il controllo del governo alla riforma del 1975 con reti e telegiornali titolari del loro distinto palinsesto sotto il controllo del Parlamento fino all’avvio il 15 dicembre 1979 della Terza Rete tv, con il suo modello ideativo e produttivo regionale e nazionale; un passaggio dal singolare al plurale che non è solo un aumento quantitativo dell’offerta televisiva ma è soprattutto un diverso dispiegamento qualitativo del rapporto tra televisione e istituzioni, tra televisione e pubblico, tra televisione e mercato, fino a vederne gli esiti epocali nella prima metà degli anni Ottanta.
Enzo Scotto Lavina, dopo la laurea in sociologia con Franco Ferrarotti nell’Istituto di filosofia dell’Università di Roma, nel 1966 è stato esperto della Comunità Europea in Dahomey, oggi Repubblica del Benin, dal 1969 al 2006 ha lavorato in RAI e dal 1974 al 1983 ha collaborato con la Biennale di Venezia. Ha curato nel 1982 Venezia 32/82, una storia dei primi cinquant’anni della Mostra del Cinema di Venezia e nel 2011 ha pubblicato Tra Sisifo e Nesso, modelli e strutture editoriali del servizio pubblico televisivo 1954-2004.