Lunedì 16 maggio 2016, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove – Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume In nome della patria. Ebrei e cultura di destra nel Novecento di Vincenzo Pinto, Le Lettere, 2016. Intervengono: Ester Capuzzo, Vincenzo Fasano, Massimo Longo Adorno. Coordina: Gisèle Lévy. Sarà presente l’autore.
La Destra politica del Novecento è stata anche un fenomeno ebraico. Malgrado le persecuzioni
etnico-razziali del nazi-fascismo o quelle etnico-classiste del socialismo reale, vi sono stati non
pochi ebrei che hanno scelto di sposare una posizione politica di destra: chi su posizioni sionistiche
(come Jabotinsky o Klausner), chi su posizioni diasporiche (come Ovazza o Schoeps). Se il profilo
biografico è quello maggiormente in grado di ritrarre le peculiarità della “Destra ebraica”, è anche
vero che le comunità ebraiche europee sono state lungo tutto il Novecento culturalmente più vicine
alla Destra che alla Sinistra politica, malgrado le persecuzioni subite.
Vincenzo Pinto è uno storico del nazionalismo ebraico. Ha ottenuto un dottorato di ricerca in storia
contemporanea all’Università di Torino (2003), uno in scienze storiche all’Università di San Marino
(2006) e uno in studi italiani all’Università di Grenoble (2012). Dirige attualmente la rivista web
«Free Ebrei». Ha pubblicato numerosi lavori sul sionismo e sull’identità ebraica contemporanea. Si
segnalano fra gli altri: Imparare a sparare (2006), La tigre sotto la pelle (2007), La terra ritrovata
(2012).