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100 anni della Rinascente

Franco Amatori (a cura di)
2 voll., Milano, Egea, 333 + 347 pp., € 60,00

Anno di pubblicazione: 2017

Capita di frequente che gli anniversari di impresa siano ricordati con iniziative commerciali
e pubblicitarie, che poco hanno a che fare con gli studi scientifici. Con piacere
va segnalata invece una pubblicazione apparsa per il centenario della Rinascente, che si
compone di due volumi. Il primo è la riedizione di Franco Amatori, Proprietà e direzione.
La Rinascente, 1917-1969, edito da Franco Angeli nel 1989. Ristampa molto utile
di un importante volume, esaurito da anni, che ricostruì pionieristicamente le vicende
dell’azienda partendo dal 1917, quando assunse il nome attuale e Senatore Borletti subentrò
nell’attività avviata dai fratelli Bocconi nel 1877, fino al 1969, quando uscirono di
scena Aldo Borletti e il manager Brustio. In sostanza il volume ripercorre la fase «eroica»
dello sviluppo aziendale, segnato da una grande espansione nel paese, dal consolidamento
di un modello aziendale ben preciso, dalla creazione dell’Upim e della Sma, fino allo sviluppo
negli anni del miracolo economico. Due i meriti principali della ricerca: da un lato,
fondarsi per la prima volta su materiale d’archivio, attingendo in particolare al ricco Archivio
Brustio; dall’altro, creare un modello interpretativo intorno a un case-study, sottolineando
il rapporto, spesso conflittuale, tra proprietà e direzione manageriale, arricchendo
in tal modo la letteratura del fenomeno nella scia degli studi di Alfred D. Chandler.
Il secondo volume è invece il collettaneo, Dal marchio alle grandi marche. La Rinascente
1970-2017, a cura di Amatori, scritto per l’occasione. Il libro si compone di
dodici contributi, suddivisi in tre sezioni: I secondi cinquant’anni – 1970-2017; Elementi
di un’identità, rivolta ad approfondimenti tematici, come il disegno industriale, la moda,
le pubblicazioni interne, l’archivio Brustio e l’ambiente di Milano (con un quadro sui
cambiamenti della città di Giorgio Bigatti); e infine Testimonianze, che comprende due
interviste a dirigenti attuali (Alberto Baldan e Vittorio Radice). È nella prima parte che
si concentrano i saggi storici di ricostruzione, da quelli sul quadro d’insieme della distribuzione
commerciale sia italiana (Luca Pellegrini) sia internazionale (Luciano Segreto),
nonché sul personale interno (Fernando Salsano), fino ai contributi più specifici. In particolare,
Mario Perugini scrive una interessante ricostruzione che tocca i difficili anni
della crisi degli anni ’70, l’avventura con il gruppo americano J.C. Penney, i nuovi assetti
proprietari (sostanzialmente nell’orbita Fiat), che portarono nel 2011, dopo molti cambi,
all’attuale proprietà del gruppo thailandese Central Retail Corporation. Altrettanto interessante
il saggio di Daniela Manetti, che legge le trasformazioni dell’impresa sullo sfondo
dei cambiamenti socio-culturali della società italiana.
Un contributo importante, dunque, pur in assenza di documenti archivistici d’impresa
a supporto dell’indagine, che costituisce un importante tassello non solo della storia
economica ma anche di quella culturale e sociale del ’900.

Emanuela Scarpellini