Cerca

Figli del ’48. I ribelli, gli esuli, i lavoratori. Dalla Repubblica Universale alla Prima Internazionale

Fabio Bertini
Roma, Aracne, 561 pp., € 25,00

Anno di pubblicazione: 2013

Il volume analizza la tematica dell’internazionalismo negli anni immediatamente
successivi al 1848 fino alla fondazione della Prima Internazionale. Un settore di ricerca
già parzialmente affrontato dall’a. in opere quali La democrazia europea e il laboratorio
risorgimentale italiano (Firenze, 2007) e nel più recente Gilliatt e la piovra. Il sindacalismo
internazionale dalle origini a oggi (1776-2006), (Roma, 2011). Il punto di vista dal
quale l’analisi prende le mosse è la vivace Londra degli anni ’50 del XIX secolo, dove
confluirono la maggior parte degli esuli politici sconfitti dai grandi rivolgimenti della
«primavera dei popoli». Uno dei pregi di questo volume è di aver scavato più in profondità
nell’ambiente dei fuoriusciti nella capitale londinese. Lungi dal costituire una
comunità omogenea e coesa, Bertini si sofferma nel presentare le differenti posizione
politiche e le correnti d’opinione che si contesero la leadership del movimento internazionalista
(come ad esempio il Comitato Centrale Democratico Europeo, la Commune
Révolutionaire, l’Union Socialiste o l’Association Internationale). Il quadro finale
che emerge è un ricco laboratorio di idee e una fucina di esperienze politiche nate in
nome della libertà dei popoli. Lo studio dell’internazionalismo non si risolve solo sul
piano prettamente politico, ma coinvolge anche la questione sociale e l’affermarsi della
classe operaia. L’ingente produzione di libelli, i meetings, il fiorire dell’associazionismo
operaio e internazionalista, le riunioni nelle birrerie e nei clubs sono descritti in maniera
accurata. La ricerca si fonda sullo studio della stampa democratica, dei pamphlets, dei
manifesti e degli appassionati discorsi pronunciati durante gli incontri pubblici. La
consultazione delle fonti di polizia, e in particolare i rapporti conservati nelle carte
diplomatiche delle Archives nationales e del Foreign Office, consente di entrare all’interno
dei luoghi della propaganda democratica. A tal proposito è da sottolineare la
descrizione della comunità di esuli di Jersey. Il variegato movimento internazionale è
preso in considerazione nella sua interezza. L’a., infatti, analizza le complesse dinamiche
interne, le risposte prese dalle forze reazionarie per contrastare la diffusione delle loro
pericolose idee ed i rapporti tra i differenti comitati londinesi con i principali dibattiti
nei vari contesti nazionali. Il volume è caratterizzato da continui rimandi in cui il lettore
agevolmente si sposta tra i principali centri europei. I primi passi dell’idea di un
internazionalismo, come viene sottolineato da Maria Grazia Meriggi nella sua presentazione
al libro, vengono rappresentati attraverso un intreccio di storie individuali. Una
storia costituita anche dalle biografie di lavoratori e attivisti poco conosciuti, che con i
loro gesti e le loro parole hanno contribuito in maniera determinante a mantenere viva
«l’utopia non impossibile della Repubblica Universale» (p. 536).

Michele Toss