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Mythos Mussolini. Deutsche in Audienz beim Duce

Wolfgang Schieder
München, Oldenbourg, 404 pp., € 39,80

Anno di pubblicazione: 2013

Su Mussolini e sui suoi rapporti col mondo tedesco è stato scritto molto, tuttavia ci
sono ancora aspetti che meritano di essere approfonditi. È quanto fa l’a., tra i non molti
esperti tedeschi di storia italiana, che affronta per la prima volta in maniera scientifica il
problema delle numerose udienze concesse dal «duce», in particolare a varie personalità
tedesche, basandosi su una ricca documentazione archivistica sia italiana che tedesca nonché
su un’ampia letteratura, anche coeva, poco conosciuta in Italia. L’a. rivela l’importanza
che per Mussolini avevano le udienze come manifestazione e strumento del suo potere
e come mezzo per affascinare gli ascoltatori, tanto che già nel 1929 vantava di averne
concesse oltre 60.000. Particolarmente convincente è la divisione del libro: una prima
parte sull’importanza delle udienze come strumento politico e di propaganda e sull’ampio
genere di tedeschi in «pellegrinaggio» dal capo del fascismo, divisi dall’a. tra fautori,
intellettuali, giornalisti, artisti, sportivi e infine i politici, sia della Repubblica di Weimar
che del Terzo Reich. L’a. conta ben 197 tedeschi a cui Mussolini concesse udienze singole,
alcuni dei quali ricevuti più volte per un totale di 316 udienze. Nella seconda parte del
volume vengono pubblicati i resoconti delle udienze lasciati da 32 di questi visitatori.
Tra questi non mancavano antinazisti conquistati dal «duce» come Emil Ludwig, che
ne scrisse in un libro famoso e controverso, tedeschi di origini ebraiche e, in particolare
dopo l’avvento di Hitler al potere, tante personalità naziste, come Göring, Hans Frank,
Himmler, Goebbels, ma anche molte minori. Dal 1933 un’udienza presso Mussolini divenne
una vera e propria moda, se non una necessità politica, per gli esponenti nazisti,
soprattutto di alto rango, tanto che Albert Speer sarebbe stato l’unico a non aver mai
chiesto un’udienza. Sorprendentemente, il visitatore straniero non solo tedesco, che in
assoluto Mussolini ricevette di più, per ben 21 udienze, fu Louise Diel. Era un’attraente
giornalista, viaggiatrice e scrittrice durante il Terzo Reich, grande ammiratrice di Mussolini
sul quale scrisse ben sei libri di carattere marcatamente agiografico. Anche se non vi
sono prove è probabile che il rapporto tra i due non fosse stato solo platonico. Attraverso
le udienze si possono capire meglio molte cose dell’uomo Mussolini e anche delle sue idee
e politiche non solo riguardo alla Germania. Secondo l’a., egli dissimulava le sue vere opinioni,
per esempio il suo antisemitismo, negli incontri con esponenti ebrei o democratici,
ed era illusorio credere di poterlo realmente mettere contro Hitler; altri invece vedranno
in queste udienze la conferma del suo opportunismo che nella carriera politica lo avrebbe
portato a sposare, a seconda dei tempi, politiche anche molto contrastanti. In ogni caso
un libro necessario per chiunque si occupi di storia del fascismo e che meriterebbe di
essere conosciuto con una traduzione anche dal pubblico italiano.

Federico Scarano