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Sessantotto. Luoghi e rappresentazioni di un evento mondiale

Mirco Dondi, Simona Salustri (a cura di)
Milano, Unicopli, 217 pp., € 17,00

Anno di pubblicazione: 2018

Il volume curato da M. Dondi e S. Salustri raccoglie gli atti del convegno interna- zionale (Bologna, settembre 2016) dedicato alla riflessione sulla storia dei luoghi e degli spazi del movimento del Sessantotto, e legato al progetto di realizzazione di un museo multimediale dedicato a questo evento, progetto che si è in seguito realizzato, anche gra- zie alle riflessioni metodologiche sviluppate negli ultimi due interventi.
Gli aa., che partono dalla tesi di un Sessantotto come «rivoluzione mondiale», si propongono di offrire momenti di riflessione sia sulla mappa dei luoghi fisici salienti – che contribuiscono a foggiare la natura dell’evento stesso – sia di riflettere sul processo di significazione dei luoghi stessi attraverso simbolizzazioni e talvolta mitizzazioni. In parti- colare, il Sessantotto si definisce proprio per l’uso «eversivo» degli spazi, pubblici e privati; a loro volta, le occupazioni degli spazi contribuiscono a creare sentimenti di appartenenza al soggetto collettivo «studenti».
La prima parte del volume si concentra sulla geografia degli spazi del movimento, di cui offre uno sguardo complessivo il saggio di Dondi. L’a. analizza il passaggio dall’occu- pazione di uno spazio universitario a una comunità di occupanti, fino all’uscita verso la città, movimento spesso associato a un percorso di radicalizzazione politico-ideologica. I saggi successivi sono dedicati ai Sessantotto nazionali. U. Russo interpreta il maggio fran- cese del Quartier latin, attraverso il concetto di rovesciamento carnevalesco di M. Bach- tin. M. Tolomelli spiega come, nella Germania federale, lo sconvolgimento degli spazi ebbe un impatto sulla struttura e sulla nozione di sfera pubblica, sovvertendo il confine (fisico e simbolico) tra pubblico e privato. G. Agostini, A. Giorgi e L. Mineo ripercorrono l’esperienza di una città – Trento – fucina di esperienze e teorizzazioni, ma al tempo stesso luogo troppo «stretto» per i suoi protagonisti che guardano alla scena nazionale e interna- zionale. S. Salustri ricostruisce gli eventi di Valle Giulia tra spazio reale e spazio mitizzato.
Infine, B. Cartosio si occupa dell’occupazione della Columbia University, immersa nel tessuto urbano di New York e confinante con la Harlem turbolenta del Black Power.
La seconda parte del volume tratta di come l’evento Sessantotto è stato raccontato e comunicato, diventando quindi un «luogo» simbolico, attraverso le analisi di E. Lamberti sul «Rinascimento letterario» del Canada; di A. Benci sulla rappresentazione, nel movi- mento italiano, del maggio francese – straordinario generatore di immagini e simboli; di F. Fasce sui luoghi fisici e immaginati della musica dei Beatles e di S. Colangelo sulle rappresentazioni allegoriche del corteo come spazio interiore in alcune opere letterarie.
Emergono due importanti suggestioni, messe in rilievo dalla maggior parte di questi saggi: l’esigenza di mettere in relazione la dimensione transnazionale del fenomeno Sessan- totto e la sua collocazione locale, urbana; la continua ridefinizione – proprio partendo dai luoghi – della temporalità dell’evento e il suo inserimento nei «lunghi anni Sessanta».

Lucia Bonfreschi