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A ritroso. La ricerca storica e i suoi tempi. Alcune riflessioni su antifascismo, Resistenza, microstoria

Francesco Catastini
Pisa, Pacini, 127 pp., € 20,00

Anno di pubblicazione: 2018

Il volume raccoglie, dopo una ricca Introduzione, cinque saggi, in parte rielaborati, editi tra il 2004 e il 2013, relativi ad alcune esperienze di ricerca di storia locale basate soprattutto (ma non solo) su fonti «classiche», come quelle del Casellario Politico Centrale, «nuove» come il fondo Riconoscimento Partigiani (Ricompart), «narrative» come quelle orali. L’argomento d’indagine è la storia del legame tra antifascismo e Resistenza in alcuni luoghi specifici e attraverso figure precise di protagonisti. Storia locale e microstorie individuali si mescolano, non senza complessità, alla storia più ampia; le fonti – ben utilizzate, pur mancando un aggiornamento basato sulla storiografia più recente – emergono al meglio in questo incrocio, alimentando un discorso anche inedito sulla storia della Resistenza.
L’utilizzazione della documentazione del Ricompart è l’elemento innovativo che caratterizza gran parte dei saggi. Tale fondo, attualmente oggetto di crescente attenzione storiografica, è visto come fonte per ripensare una narrazione della Resistenza che, pur sulla base dei punti fermi di una ricerca consolidata, prenda le mosse dalle storie dei singoli e dei territori, nonostante i limiti stessi della documentazione (penso alle assenze, all’autoreferenzialità). Come il volume dimostra, e come emerge da altre ricerche, dinanzi ai dati che il Ricompart fornisce è legittimo chiedersi in quali casi e fino a che punto sia praticabile un confronto tra le diverse esperienze territoriali della Resistenza, tra spazi centro-meridionali e settentrionali del paese, tra macro-aree regionali e micro-frazioni di territorio. Provarci, ovviamente, è lecito, nonché doveroso, per lo studioso, ma talvolta il risultato lascia qualche perplessità, non tanto relativa all’operazione scientifica quanto – ma è qui uno dei nodi della ricerca che, da più parti, si sta basando sulla fonte – alla Resistenza vista come fenomeno nazionale, che pure è discorso da fare, ma non senza una puntuale e finanche puntigliosa narrazione dei contesti, delle modalità, delle tempistiche. Difficile, altrimenti, discutere su base comparata di dati, anche solo quantitativi, come quelli del Piemonte e quelli, per restare a esempi vicini ai temi del libro, della Toscana. Il rischio, sempre in agguato, è quello della forzatura, come, del resto, lo stesso a. sottolinea.
In sintesi, il lavoro si rivela un’utile raccolta di lavori sulla fonte Ricompart – e ovviamente sul resto –, utile soprattutto se inserita nel contesto degli studi su e attraverso il fondo. La ricerca sulla fonte ha fatto, dalla prima pubblicazione dei saggi contenuti nel volume, indiscutibili passi avanti, scaturiti innanzitutto dal trasferimento del fondo, nel 2012, dagli archivi interni del Ministero della Difesa a quelli dell’Archivio centrale dello Stato. Si attende, dunque, dall’a., un confronto e un discorso sulla nuova situazione archivistica e i recenti contributi storiografici, un discorso che continui a tener presente, come nel volume ben si argomenta, che la storiografia è appunto uso delle fonti in costante confronto tra loro, non sensazionalismo.

Isabella Insolvibile