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Le date del terrore. La genesi del terrorismo italiano e il microclima dell’eversione dal 1945 al 2003 – 2003

Aa.Vv.
Roma, Luca Sossella, pp. 383, euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2003

Primo volume della collana ?Intus legere?, che si propone ?un confronto scientifico sull’intelligence, la sicurezza, la sostenibilità, la legalità. I quattro vettori dell’equilibrio organizzativo?, questo è un mero datario sulla storia del terrorismo in Italia dal 1945 al 2003, accompagnato da tre brevi testi (due introduttivi ed uno metodologico) e fondato su due paradigmi: il terrorismo è ?gestione del potere per mezzo del terrore? (p. 338) e nell’Italia repubblicana è nato ?da un generale clima eversivo piuttosto che da una specifica azione rivendicativa? (p. 337); è un ?cubo a sei lati? espressi in sei ?indici? con cui sono state selezionate le date ? violenza (alterazione dannosa dello stato fisico di individui o gruppi); grado di eversione (attività non formalizzate miranti a destabilizzare); risonanza comunicativa (presenza su almeno cinque giornali nazionali e principali media pubblici e privati); ricorrenza del soggetto (almeno tre anni di attività); rilevanza dell’oggetto (in funzione dell’obiettivo strategico); effetto deterrenza (atti finalizzati a indirizzare passaggi politici) ? con i quali gli autori cercano un rigore analitico funzionale alla comprensione delle ?razionalità limitate? che si incrociano nell’esperienza terroristica. Fine più che condivisibile, se non fosse che proprio dal punto di vista scientifico il testo ha alcune lacune. Non c’è alcuna notizia biografica dei quattro autori; nei tre saggi non c’è una sola nota, benché le citazioni siano frequenti, e il concetto di terrorismo è esposto incrociando BR e Hamas, Guernica e Twin towers, creando un effetto che mescola e fa perdere le coordinate per distinguere, comparare ed inquadrare i diversi fenomeni. Internet ci dice che Maurizio Calvi, già senatore e membro della Commissione antimafia, è presidente del CeAS (Centro alti studi per la lotta al terrorismo e alla violenza politica) cui collaborano gli altri autori (Alessandro Ceci, Angelo Sessa, Giulio Vasaturo). La cronologia si apre con il 1 gennaio ’45 (creazione dell’Ufficio informazioni dello Stato maggiore generale) e si chiude con il 17 marzo 2003 (uccisione di Davide Cesare, militante di un centro sociale milanese e scontri con la polizia che ne seguirono). Questi due eventi segnalano l’interpretazione degli autori che considerano il terrorismo italiano prodotto di un clima eversivo diffuso e sotterraneo, aperto dalla caduta del fascismo e non ancora chiuso. Le singole date sono dettagliate: si parla di violenza nera e rossa, mafia, P2, no global, politica, servizi segreti. Ne scaturisce l’immagine di una ragnatela fittissima di relazioni e razionalità diverse, unite da un piano quasi ?burocratico? dell’agire, nel quale la logica degli attori ? e degli autori ? sembra ridursi alla sola ottica militare. La dimensione storicamente complessa del fenomeno si perde nella trama di convergenze parallele di entità differenti. Un indice finale dei nomi ed uno delle sigle usate fanno di questo datario uno strumento utile, benché rimanga la sensazione che la logica con la quale è stato pensato coincida con quelle dietrologie più estreme che gli autori volevano evitare.

Emmanuel Betta