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L’Italia, la politica estera e l’unità dell’Europa, prefazione di Sergio Romano – 2005

Achille Albonetti
Roma, Edizioni Lavoro, pp. XII-215, euro 12,50

Anno di pubblicazione: 2005

In questo libro vengono trattati i principali temi d’attualità riguardanti la politica estera italiana ed europea, alla luce di una serie di insegnamenti storici individuati dall’autore, che ? come scrive Sergio Romano nella Prefazione ? ?sa di appartenere alla generazione che ?ha fatto l’Europa’? (p. IX). Albonetti, tra le diverse cariche che ha ricoperto, è stato consigliere economico della Rappresentanza italiana presso l’OECE a Parigi, nonché direttore di Gabinetto del vicepresidente della Commissione europea.
L’opera è divisa in cinque sezioni. Nella prima l’autore difende con passione le grandi scelte della politica estera repubblicana, dall’alleanza atlantica alla partecipazione al processo unitario europeo. Alla soddisfazione per questi passi compiuti dall’Italia egli unisce la viva preoccupazione per l’attuale conduzione della politica estera. Alla crisi italiana, però, corrisponde una crisi generale europea. All’Unione manca una politica estera e militare comune, condizione indispensabile affinché l’Europa sia un soggetto davvero operante sulla scena internazionale. A tal proposito l’autore propone la linea del ?primato della politica estera? rispetto a ogni altra attribuzione statuale. Nella seconda sezione si dimostrano le tesi della prima attraverso la vicenda storica dei rapporti tra Europa e Stati Uniti. L’attuale unilateralismo americano, tanto deprecato nel Vecchio continente, ha tra le sue cause fondamentali proprio la mancanza di un disegno europeo di politica estera. Per affrontare la grande crisi balcanica degli anni Novanta, giusto alle porte della UE, è stato necessario l’intervento americano. Nella terza sezione si affronta la questione dell’energia nucleare, considerata come banco di prova per una politica di reale unità europea (l’autore analizza non a caso tale tema, essendo stato tra l’altro direttore per gli Affari internazionali e gli Studi economici del Comitato nazionale per l’energia nucleare). In caso di ulteriori crepe nel muro della non proliferazione, si dovrebbe puntare a un arsenale nucleare comune dell’Unione, passando attraverso la fase intermedia di un arsenale franco-britannico. La quarta sezione esamina la possibilità che si formi un ?direttorio permanente? dei principali paesi europei e il pericolo che l’Italia ne rimanga esclusa. L’autore sottolinea che sarebbe la prima volta in cinquant’anni che la penisola perde il treno principale dell’integrazione. Alcuni precedenti storici fanno però ben sperare, come la richiesta franco-tedesca del 1963 affinché Roma firmasse il Trattato dell’Eliseo. La quinta sezione contiene una proposta conclusiva per combattere la crisi del processo europeo: un’iniziativa dei sei paesi fondatori della CEE per il rilancio del progetto di unità politica dell’Europa, aperta all’adesione di altri governi di buona volontà. L’Italia ha il diritto e il dovere di promuovere un simile passo. Solo in chiave europea, ribadisce l’autore, il paese potrà allontanare la prospettiva di un inesorabile declassamento.
Il volume è arricchito da un utile apparato di note, cronologie, dati statistici e indicazioni bibliografiche.

Gianluca Fiocco