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Libri buoni e a buon prezzo. Le edizioni Salani (1862-1986)

Ada Gigli Marchetti
Milano, FrancoAngeli, 576 pp., Euro 45,00

Anno di pubblicazione: 2011

Già negli anni scorsi FrancoAngeli ha pubblicato cataloghi storici di alcune case editrici italiane attive tra ‘800 e ‘900 – tra le altre Bemporad, Vallecchi, Corbaccio – colmando in tal modo una lacuna negli studi sullo sviluppo dell’editoria e offrendo al contempo uno strumento di informazione prezioso per coloro che si occupano di storia culturale nell’Italia dell’ultimo secolo. Il volume si inserisce in questo filone, offrendo sia una accurata ricostruzione del catalogo attraverso fonti d’archivio e verifiche dirette nelle biblioteche, sia un sintetico profilo della casa editrice fiorentina dai suoi esordi sino all’acquisizione da parte di Mario Spagnol e la successiva entrata nella galassia Gems.La storia dell’impresa si può dividere in tre fasi distinte. La prima è caratterizzata dalla figura di Adriano Salani, tipica figura di self-made man, di scarsa cultura ma di grande fiuto imprenditoriale, che con l’acquisto di una piccola tipografia nel 1862 inizia la produzione di fogli volanti, racconti scandalistici, storie in rima, distribuiti da venditori ambulanti ad un pubblico esclusivamente popolare. Questa opzione per lettori di scarse pretese e di ancora più scarse possibilità finanziarie è testimoniata dalla diffusione di collane di piccolo formato e con una veste tipografica modestissima, dai «Librettini di storie antiche e moderne» alla «Collezione di farse», che attingono sia ai fatti di cronaca che ai racconti della tradizione popolare, come il fortunatissimo Guerrin Meschino. Il consolidamento dell’impresa, oltre all’acquisizione nel 1888 di un nuovo stabilimento con macchinari moderni per tirature sempre più elevate, porta all’allargamento progressivo verso un pubblico piccolo borghese, composto in particolare da donne – da qui l’esclusiva dei romanzi di Carolina Invernizio – e da ragazzi, con una ricca produzione narrativa in traduzione. Se il figlio Ettore e poi il nipote Mario non modificano il settore di mercato cui la casa si dirige, danno però alla produzione libraria una finalità educativa. Da qui, anche con il contributo di don Giovanni Casati e di altri religiosi, la revisione del catalogo per depurarlo da opere «scollacciate» o immorali con un’azione di autocensura e la progressiva specializzazione nell’editoria religiosa, attraverso la diffusione di testi devozionali e collane edificanti, come i «Piccoli libri Santi». Totale anche l’adesione dei Salani al regime e all’ideologia educativa fascista, con la creazione di collane per i fanciulli come «I piccoli libri della patria». Alla fine della guerra, l’impresa vive una gravissima crisi dalla quale, malgrado la ripresa del filone religioso, non riesce a risollevarsi. Dopo la morte di Mario Salani nel 1964 e i danni creati dall’alluvione, nel 1986 l’azienda viene rilevata da Spagnol per Longanesi. L’invenzione della collana «Gli istrici. I libri che pungono la fantasia» si rivela vincente, soprattutto con l’inserimento della lunga serie dei romanzi di Harry Potter.Il volume è arricchito da una lunga serie di indici (collane, autori, illustratori, traduttori etc.), che ne confermano l’utile funzione di strumento di informazione.

Maria Iolanda Palazzolo