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Editori italiani dell’Ottocento. Repertorio, coordinamento redazionale di Patrizia Landi – 2004

Ada Gigli Marchetti, Mario Infelise, Luigi Mascilli Migliorini, Maria Iolanda Palazzolo, Gabriele Turi (a cura di)
Milano, Franco Angeli, 2 voll., pp. 1525, euro 90,00

Anno di pubblicazione: 2004

I due tomi per complessive 1525 pagine rappresentano al migliore livello possibile lo stato dell’arte tipografico-editoriale dell’Ottocento italiano. Del resto i curatori e la coordinatrice editoriale sono studiosi da tempo impegnati su questo terreno, che anzi hanno contribuito a rinnovare e arricchire sia sul piano metodologico che nei contenuti. L’aver potuto contare su un ampio manipolo di collaboratori, che regionalmente hanno compiuto una sorta di ricognizione sul campo, ha altresì consentito un risultato di grande valore. L’obiettivo era ambizioso, dal momento che l’Ottocento librario ha conosciuto una larga messe di studi e un intenso lavoro di repertorializzazione e indicizzazione che, se da un lato ha rappresentato un importante punto di partenza, dall’altro ha posto problemi di organizzazione e verifica di notevoli difficoltà. L’aver padroneggiato questo vasto apparato bibliografico e documentario costituisce un risultato di per sé significativo. Anche la scelta di comprendere nel repertorio marchi tipografici di minima importanza (talvolta segnalati per aver dato alle stampe un’unica opera) appare utile, dal momento che la scelta introduce a un’editoria ?minore? capace di documentare la vasta provincia italiana altrimenti espunta o mal rappresentata nel panorama editoriale nazionale.
I ?numeri? che se ne ricavano sono davvero imponenti: circa 9.000 le voci regestate, oltre 1.500 i riferimenti bibliografici, molteplici i rinvii a fondi archivistici e a cataloghi a stampa generali o specialistici; l’impianto generale dell’opera ne ricava la solidità necessaria, mentre le singole voci vengono inserite in un contesto di studi e di repertorializzazione che le svincola dal livello erudito e localistico. Le singole schede, pur nella brevità della descrizione, appaiono chiare ed efficaci: dalla denominazione convenzionale in maiuscoletto neretto, a quella prevalente; dalla tipologia dell’azienda (editore, tipografo, litografo, libraio, ecc.), al luogo o ai luoghi di attività, agli estremi cronologici (inizio-fine dell’attività editoriale); dalle informazioni più significative relative alla storia e all’attività dell’azienda, al rinvio alle fonti e alla bibliografia relative. Un’ultima notazione va fatta per il sistema di indicizzazione che risulta, oltre che utile, di grande efficacia. In particolare l’indice dei luoghi e degli editori, suddivisi come sono per regione e per toponimo con criterio alfabetico, consente una immediata visualizzazione territoriale del fenomeno editoriale con il peso delle singole città (e dei piccoli centri) all’interno di questo quadro geografico. Qualche forse inevitabile imprecisione di denominazione e localizzazione di aziende tipografiche (del resto sempre possibile quando si fa anche riferimento a fonti indirette non sempre verificabili) non inficia in nulla la bontà dell’opera.

Luigi Ponziani