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Stato federale delle comunità. La riforma politica e sociale negli scritti inediti (1942-1945), edizione critica a cura e con introduzione di Davide Cadeddu – 2004

Adriano Olivetti
Milano, Franco Angeli, pp. 271, euro 23,00

Anno di pubblicazione: 2004

I nove scritti inediti di Adriano Olivetti risalgono al periodo in cui sullo sfondo della seconda guerra mondiale e sotto l’incalzare della crisi militare e politica dell’Italia l’industriale di Ivrea legge, scrive e agisce. Gli studi e le riflessioni confluiranno nella sua opera teorica L’ordine politico delle comunità. L’azione si sviluppa nei contatti con gli esponenti dell’antifascismo che si sta riorganizzando e soprattutto in Svizzera con gli agenti del governo statunitense. Adriano Olivetti finirà arrestato a Regina Coeli dai servizi segreti del governo Badoglio: caso unico di industriale italiano attivamente antifascista finito incarcerato, per soprammercato a opera del primo governo non fascista dopo la defenestrazione del duce. Di questa singolare iniziativa politico-cospirativa intrecciata con la visione di una filosofia politica e un disegno istituzionale a venire, Davide Cadeddu fornisce i testi preparatori, rivisti con acribia ecdotica, e la completa ricostruzione documentaria.
L’anno d’inizio è il 1942. Convinto che il regime fascista abbia perduto guerra e consenso, Olivetti fonda la casa editrice Nuove Edizioni Ivrea (dopo il 1946 Edizioni di Comunità), cui chiama a collaborare Umberto Campagnolo, Bobi Bazlen, Luciano Foà e Giorgio Fuà. Personalmente rifonde le letture di Maritain e di Mounier, dei costituzionalisti tedeschi e americani degli anni Trenta, dei propri ricordi diretti della sconfitta del socialismo democratico, in una serie di testi di varia lunghezza e approfondimento. La parte maggiore consiste in riflessioni propositive sulla ?comunità concreta? come embrione del rapporto società-Stato e sul federalismo ossia su quelli che sarebbero divenuti i cardini dell’opera maggiore e che nel dopoguerra avrebbero presieduto alla nascita del movimento politico di ?Comunità?. Il primo memorandum ? Riforma politica, riforma sociale ? fu presentato da Olivetti a esponenti dei partiti clandestini e in Svizzera a agenti dell’Office of Strategic Services, sino ad Allen Dulles. Nulla si concretizzò e il 30 luglio del ’43 Olivetti fu arrestato. Rilasciato qualche giorno prima che i tedeschi si impadronissero di Roma, riparò in Svizzera dove, in scambio con altri esuli tra cui Luigi Einaudi, Ernesto Rossi e Altiero Spinelli, scrisse L’ordine politico, che sarebbe apparso a stampa nel maggio del 1945 con il sottotitolo Le garanzie di libertà in uno Stato socialista. L’opera, scrive in apertura Olivetti, ha origine da ?disparate esperienze ed umane vicende: prima di essere costruzione teorica fu vita?.
Quelle ?esperienze e vicende?, note in generale ma in modo lacunoso e superficiale, Cadeddu ha ricostruito in ogni particolare, con dominio delle fonti e dei riscontri. Con lo stesso spirito sono stati trattati i testi di Olivetti e due scritti a commento di Campagnolo, editati secondo le norme enunciate dall’Istituto storico italiano in fatto di pubblicazione delle fonti documentarie.

Emilio Renzi