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Alberto Cova (a cura di) – Il dilemma dell’integrazione. L’inserimento dell’economia italiana nel sistema occidentale (1945-1957) – 2008

Alberto Cova (a cura di)
Milano, FrancoAngeli, 617 pp., euro 38,00

Anno di pubblicazione: 2008

Il volume raccoglie gli atti di un convegno sul reinserimento dell’Italia nel sistema economico internazionale nel secondo dopoguerra. Si tratta di saggi molto disomogenei fra loro. Gli aa., storici economici, tra cui alcuni molti giovani, appartenenti alle università Cattolica di Milano, Milano Bicocca, di Trento e di Trieste, scelgono temi originali, poco esplorati, spesso legati alla storia regionale e locale. Quasi tutti i saggi sono frutto di ricerche d’archivio molto accurate e presentano materiali nuovi, di indubbio interesse, anche se bisognosi ancora di essere affinati. Non c’è, però, alcun tentativo di collegare fra loro i saggi con riflessioni d’insieme, il che impedisce di valorizzarne il significato storiografico.Il volume si divide in tre parti. La prima è dedicata alla ripresa delle relazioni internazionali del dopoguerra e contiene studi sul Trattato di pace (Claudio Besana), sulla ricostruzione dell’economia delle zone alpine (Andrea Bonoldi), sulla ripresa del turismo e le sue caratteristiche fino agli anni ’60 (Aldo Carera e Andrea Leonardi), sui primi risultati di una politica sociale su scala europea (Gianpiero Fumi e Giovanni Gregorini). La seconda parte è dedicata a come l’Italia arrivò a sottoscrivere gli accordi di Bretton Woods. Come argomenta Pasquale Galea, l’Italia fu la prima nazione sconfitta chiamata ad aderire alle nuove istituzioni economiche internazionali, grazie all’azione politico-diplomatica della Banca d’Italia e alla disponibilità degli Usa; Guido Carli ottenne anche la importante posizione di direttore del Fmi.La terza parte, Risorse per la ricostruzione, contiene una serie di saggi centrati sul piano Marshall. Giulio Mellinato e Pier Angelo Toninelli analizzano la destinazione dei fondi Erp nel Territorio libero di Trieste, mentre alla Lombardia e ad alcune imprese lombarde (Falck, Magneti Marelli, Breda) sono dedicati i saggi di Paolo Tedeschi e Valerio Varini. Tutti portano elementi nuovi e interessanti. Importante, se pur laborioso, è anche lo studio di Luigi Trezzi sulla organizzazione burocratica della allocazione degli aiuti Erp, argomento ostico a causa della intricata struttura amministrativa italiana, e i conflitti di interesse che vi erano sottesi, ma fondamentale per una corretta impostazione degli studi. Infine viene presentato un interessante excursus di Vinci sulla politica educativa del Governo militare alleato a Trieste, basata su concetti di pluralismo e democrazia, decisamente nuovi nel panorama culturale legato a schemi nazionalistici e provinciali.

Ruggero Ranieri