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Alcide De Gasperi – Scritti e discorsi politici, vol. I, Alcide De Gasperi nel Trentino asbugico – 2006

Alcide De Gasperi
Bologna, il Mulino, 2 tomi, 2112 pp., euro 100,00

Anno di pubblicazione: 2006

Il primo volume in due tomi degli Scritti e discorsi politici di Alcide De Gasperi costituisce l’avvio di un’opera importante: l’edizione critica della produzione politica degasperiana, coordinata, sotto il profilo scientifico, da Paolo Pombeni e, sotto quello editoriale, da Giuliana Nobili Schiera. Questo primo volume, curato da Elena Tonezzer, Mariapia Bigaran e Maddalena Guiotto, reca come sottotitolo Alcide De Gasperi nel Trentino asburgico. I due tomi sono suddivisi in tre sezioni dedicate al De Gasperi leader studentesco e giornalista (1901-1915), a De Gasperi consigliere comunale a Trento (1909-1914) e a De Gasperi a Vienna, Innsbruck e durante la guerra (1902-1918). Convenzionalmente, gli anni fino al primo dopoguerra sono stati in genere indicati come anni della «formazione» degasperiana: ma si tratta di un lungo quarantennio, in cui egli è stato pienamente attivo come giornalista e come politico. Recentemente, Pietro Scoppola ha utilizzato l’espressione «l’altro De Gasperi» per indicare la figura del leader trentino in questo periodo. Si tratta, infatti, di un De Gasperi meno noto e diverso di quello del periodo successivo, quando egli è stato protagonista della politica italiana nel PPI o perseguitato dal fascismo e, nel dopoguerra, quando ha fondato la DC e impresso una forte impronta alla politica italiana. Recentemente, a questo periodo della parabola degasperiana è stata dedicata maggiore attenzione, come attesta il saggio di Stefano Trinchese, intitolato appunto L’altro De Gasperi. Un italiano nell’impero asburgico 1881-1918. Il titolo del saggio introduttivo di questo volume, Formazione ed esordi di un politico di professione, opera di Pombeni, è indicativo del taglio scelto, che privilegia l’attività politica. L’autore illumina efficacemente un percorso ancora poco noto, anche se Piero Craveri ha recentemente dedicato a questa fase alcune acute osservazioni nella sua biografia politica dello statista trentino, altra espressione dell’attuale ritorno di interesse per questa figura. Dopo aver messo bene a fuoco i tratti principali del «giovane» De Gasperi, Pombeni indica come «più caduco» quello dell’insistenza sul cattolicesimo quale «bussola» per giudicare la cultura del tempo. Indubbiamente, ci sono molti aspetti caduchi ? e, talvolta, anche peggio ? negli orientamenti degasperiani di quegli anni, a cominciare dall’antisemitismo, peraltro tipico non solo dei cattolici ma anche di altri nella Vienna del tempo. Diverso è invece il discorso sulle radici di quell’impegno: reintrodurre i cattolici nella vita pubblica, sul piano prima culturale e poi politico ha sorretto anche tutto il suo percorso successivo, sia nella militanza popolare sia nell’impegno post-bellico, con risultati di indiscutibile rilievo storico. Le premesse di tutto ciò si trovano nel suo primo denso quarantennio, come mostrano molti dei testi pubblicati in questo volume, rilevatori di una non comune frequentazione della tradizione cristiana europea unita ad un’ampia conoscenza della cultura laica del tempo: esemplari appaiono in questo senso le pagine sulla guerra, ispirate da una visione cristiana intrecciata ad una attenta valutazione storico-politica delle circostanze.

Agostino Giovagnoli