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Alessandra Lorini, Duccio Basosi (a cura di) – Cuba in the World, the World in Cuba. Essays on Cuban History, Politics and Culture – 2009

Alessandra Lorini, Duccio Basosi (a cura di)
Firenze, Firenze University Press, 313 pp., Euro 19,50

Anno di pubblicazione: 2009

La miscellanea Cuba in the World, the World in Cuba curata da Alessandra Lorini e Duccio Basosi, entrambi dell’Università di Firenze, raccoglie 21 saggi – in inglese e spagnolo – di aa. italiani e stranieri ed è diviso in sette sezioni che affrontano alcuni dei principali nodi della storia cubana tra ‘800 e ‘900. Si comincia con il tema della schiavitù e della razza e si finisce con le «strategie» cubane negli ultimi decenni del ‘900 e il principio del XXI secolo, per intenderci quelli durante i quali il governo castrista ha dovuto gestire la fine del sostegno sovietico e trovare soluzioni alternative per la sua sopravvivenza. Nel mezzo si spazia dalle questioni politiche a quelle sociali, culturali, artistiche e finanche scientifiche a Cuba dalla colonia alla rivoluzione, ma non quelle economiche lasciate un po’ ai margini se non nei due saggi finali di Davide Gualerzi e Filomena M. Critelli.Stimolante è la chiave interpretativa che informa tutti i contributi di Cuba come «nazione globale», la cui storia è comprensibile solo se messa in relazione con le vicende mondiali, e dunque prendendo in considerazione le influenze esterne, le contaminazioni, le interazioni appunto con le dinamiche politiche, sociali e culturali internazionali. Nell’introduzione i due curatori rilevano, infatti, che il libro «mira a descrivere, almeno in parte, la lunga durata, la complessità e la natura multidimensionale delle interazioni di Cuba con il mondo. Abbracciando due secoli di storia, i saggi [?] analizzano [?] ciò che è cubano e ciò che è mondiale. Cuba in the World, poi, per la capacità dell’isola di proteggere la sua cultura, economia e politica oltre i propri confini. Ma anche the World in Cuba per la ripetuta ibridazione con gli stimoli culturali, politici ed economici provenienti dall’esterno» (p. 15). Il testo ha il pregio di sottoporre all’attenzione degli studiosi tematiche poco note come, solo per citare alcuni esempi, quella delle ripercussioni a Cuba della rivoluzione haitiana (Ada Ferrer), dell’identità razziale (Loredana Giolitto), della formazione della classe operaia e il contributo degli anarchici spagnoli (Amparo Sánchez Cobos), o ancora della trasformazione dello spazio urbano dell’Avana (Gabriella Paolucci, Raffaele Paloscia e Luca Spitoni).Quasi del tutto assente è, invece, l’analisi della rivoluzione e della sua evoluzione, in particolare gli anni del consolidamento del potere rivoluzionario. Ciò significa che non vi è traccia di riflessioni sul socialismo a Cuba e sul ruolo del Partito comunista (anche in relazione al movimento comunista internazionale), sulle idee politiche e la cultura politica, sulle ripercussioni della rivoluzione in America Latina (mentre è presente, ed è ben sviluppato, il ruolo di Cuba in Africa cui è dedicato una specifica sezione); per non parlare del rapporto problematico con gli Stati Uniti affrontato sostanzialmente solo nei primi due decenni del ‘900. Un libro interessante sulle tante sfaccettature della storia di Cuba, ricco di stimoli ma anche privo di alcuni assi centrali.

Raffaele Nocera