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Andrea Petrioli, Fabrizio Petrioli – Vacanze toscane. Un viaggio nei luoghi di villeggiatura attraverso le cartoline d’epoca – 2006

Andrea Petrioli, Fabrizio Petrioli
Firenze, Polistampa, 246 pp., euro 16,00

Anno di pubblicazione: 2006

La pratica della villeggiatura è senz’altro un carattere specifico del turismo italiano. Motivazioni, modalità e modelli di consumo diversi, che talora vantano radici nell’età moderna ? quando non in quella antica ? continuano a tenere impegnati segmenti sociali altrettanto diversi da un capo all’altro della penisola nel corso dell’intera età contemporanea. La domanda sempre più crescente di turismo, vale a dire di trasporti, di strutture ricettive e di divertimento, espressa anche in Italia in particolare nel secondo Ottocento, si intreccia, concorre o talora si innesta sull’antica pratica della villeggiatura. Sotto la spinta di nuove mode, quali ad esempio la balneazione o il termalismo da belle époque, alcune località già amate dalle popolazioni residenti in prossimità, vivono trasformazioni urbanistiche, sociali, economiche profonde, mentre altre segnano il passo, trascurate dai nuovi flussi. La ricchezza di ambienti naturali e culturali consente alla regione Toscana di rispondere alla domanda di turismo con la proposta di numerosi territori. Le antiche pratiche di villeggiatura si mescolano così alle nuove mode di soggiorno e disegnano una gerarchia di località in base alla loro minore o maggiore mondanità. Tra le testimonianze che più efficacemente documentano tali mutamenti territoriali, sociali e culturali sono certamente le cartoline illustrate. Andrea e Fabrizio Petrioli presentano in questo volume una raccolta di cartoline relative a diverse località toscane, ripartite per pratiche di soggiorno: vacanze al mare, in montagna e in zone termali. Ciascuna località è introdotta da un breve cenno di storia, mentre le riproduzioni delle cartoline, purtroppo non sempre datate, sono accompagnate da lunghe didascalie. Va detto che i contenuti del volume non rispecchiano fedelmente il titolo, e solo in alcuni casi i soggetti fotografici rimandano o illustrano una pratica di villeggiatura o il soggiorno. In molti casi gli autori si servono delle cartoline d’epoca semplicemente per individuare le diverse località, senza giungere a definirne il grado e la qualità di frequentazione. Com’è naturale, maggiore dettaglio e ricchezza di riferimenti hanno le cartoline relative alle stazioni balneari emergenti, come Viareggio ad esempio o Livorno. È in queste località che le cartoline illustrano spiagge, stazioni, hotel e stabilimenti balneari animati da figure che testimoniano mirabilmente la qualità sociale dei frequentatori. Un discorso a parte merita la sezione dedicata alle località termali, dove le cartoline scelte e pubblicate attestano molto bene una varietà di livelli di sviluppo delle diverse sorgenti: da quelle ancora praticamente allo stato naturale a quella raffinate e oggetto di investimenti come Montecatini.

Annunziata Berrino