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Andreina Maahsen-Milan – Tradizione e modernità dei luoghi urbani. Le città ricostruite della Repubblica Federale Tedesca. Il «caso renano» – 2010

Andreina Maahsen-Milan
Bologna, Clueb, 207 pp., € 19,00

Anno di pubblicazione: 2010

Le vicende della ricostruzione tedesca, nonostante diversi studi sia di carattere generale che relativi a singole città o ad ambiti regionali, offrono ancora interessanti ed inediti spunti d’indagine: con il «caso renano» si individua uno degli ambiti meno noti, soprattutto in Italia, che interessa una tra le zone a maggiore antropizzazione d’Europa, ossia il bacino della Ruhr, e due grandi città come Colonia e Düsseldorf. Tra i pregi del volume v’è la capacità di fornire un’analisi dettagliata e circostanziata della cultura architettonica e urbanistica locale seguendone lo sviluppo in tutta l’epoca contemporanea. Infatti le prime due parti del libro, che ne costituiscono quasi la metà, sono dedicate agli avvenimenti del XIX secolo e d’inizio ‘900, fino al secondo conflitto mondiale. Questa analisi introduttiva, estremamente corposa – anche a scapito del tema centrale – evidenzia quegli elementi di continuità e discontinuità nel percorso verso la modernità, alla base del dibattito sulla ricostruzione.Le radici della cultura architettonica e urbanistica del secondo dopoguerra sono senz’altro da ricercare nei decenni precedenti. Tali radici riconducono tuttavia a contesti e momenti storici affatto diversi: il falso mito della cosiddetta «ora zero», infatti, è stato da tempo smontato per riconoscere le contiguità tra la fase nazionalsocialista e quella postbellica, come dimostra emblematicamente il caso di Düsseldorf, centrato sulla figura discussa di Friedrich Tamms, stretto collaboratore di Speer. Di contro, il rapporto con il neue Bauen appare non sempre lineare, ma fortemente dialettico, oscillando tra mitologia del moderno e richiami alla tradizione, o meglio alle diverse forme di volta in volta individuate come «tradizionali».Tale tensione, ben evidenziata nel testo, è strettamente legata proprio alla difficoltà di individuare un’eredità comune e condivisa: se importanti figure del passato regime continuano a ricoprire incarichi di rilievo, oltre ai grandi maestri e all’architettura delle avanguardie del periodo weimariano, non mancano rimandi al cosiddetto heroischer Stil, lo stile aulico e monumentale, ispirato alla tradizione, ma precedente la definizione dei canoni dell’architettura nazista. Come recita il titolo del volume, tradizione e modernità divengono così i due poli intorno a cui si articola l’accidentato percorso della ricostruzione: l’idea della «tradizione» va intesa in senso lato e può riferirsi a differenti modelli o addirittura, come nel caso di Colonia, alla permanenza dei tracciati stradali storici, risalenti fino all’epoca romana, e alla continuità nella morfologia urbana, veri elementi di longue durée. La varietà delle risposte ai drammatici problemi del dopoguerra viene quindi ampiamente restituita, anche grazie al ricco apparato iconografico e al gran numero di figure professionali menzionate, ponendo così in risalto la peculiarità del caso renano, dovuta anche ad un contesto industriale ed economico di straordinaria vivacità.

Andrea Maglio