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Angelina Marcelli – Sviluppo economico nella Cosenza ottocentesca attraverso gli atti della Società Economica di Calabria Citra – 2006

Angelina Marcelli
Roma, Aracne, 199 pp., euro 12,00

Anno di pubblicazione: 2006

Il volume, frutto della tesi di laurea dell’autrice, si inserisce negli studi più recenti sull’associazionismo economico e analizza il ruolo che, dal Decennio all’Unità, la Società Economica di Calabria Citra, una delle Società di agricoltura istituite da Murat nel 1810 e divenute Società economiche nel 1812, rivestì per lo sviluppo dell’attuale provincia di Cosenza. Partendo da una visione differenziata del Mezzogiorno e dalla «necessità di valorizzare le peculiarità quali itinerari obbligati e privilegiati per lo sviluppo» (p. 15), Marcelli recupera la capacità dell’ente di rapportarsi al territorio. Così, rispetto alla lettura tradizionale che ha in genere criticato tali istituzioni perché non in grado d’innescare processi di crescita al passo con l’industrializzazione inglese, l’autrice riconosce alla Società il merito sia di radiografare i problemi del territorio, sia di proporre progetti coerenti con le vocazioni spaziali e con le effettive possibilità del contesto, avviando varie iniziative a favore dell’agricoltura e delle manifatture del Cosentino. Le fonti principali sono gli atti (verbali, memorie e progetti) della Società, integrati da carte di tipo prevalentemente economico e statistico conservate soprattutto negli Archivi di Stato di Cosenza e di Napoli. L’opera, corredata di tre appendici documentarie e informative, si divide in cinque capitoli. Nel primo, oltre alle principali linee storiografiche sull’associazionismo formalizzato ed istituzionalizzato, si tracciano storia e struttura delle Società economiche meridionali dalle origini al 1861, quando ormai, alle loro funzioni, subentreranno quelle di Camere di commercio e Comizi agrari. Nel secondo si privilegiano i membri della Società, élite borghesi che, riflesso dei mutamenti istituzionali coevi, sono esaminate rispetto a livelli culturali, esperienze politico-economiche e capacità di lettura dei bisogni locali. Un’attenzione particolare è rivolta ai segretari perpetui, figure poliedriche di cui si indicano percorsi ed orientamenti. Nel terzo si illustrano i compiti dei soci, chiamati a rendicontare attività economiche e metodi agricoli impiegati nella provincia e a formulare progetti di valorizzazione della sua economia. Nel quarto si ricostruiscono le condizioni agricole e manifatturiere locali, studiate in rapporto sia alle diverse fasi temporali sia alle differenziazioni spaziali. Nel quinto, dedicato al commercio, Marcelli si sofferma sui limiti infrastrutturali, evidenziando l’importanza, per gli scambi, di fiere e mercati settimanali. Il volume, che fornisce spie interessanti su istruzione agraria, assetti del paesaggio ed evoluzione della statistica in Italia, contribuisce a chiarire aspetti dibattuti del Mezzogiorno, come l’associazionismo, il ruolo delle borghesie, i caratteri della modernizzazione, le relazioni col mercato internazionale e tra il centro e la periferia. Si segnala, in particolare, per l’attenzione ai processi di trasformazione dell’economia e alle specificità dell’area indagata (grazie anche a carte tematiche), che restituiscono un’immagine più dinamica e meno indistinta del Sud d’Italia.

Elisabetta Caroppo