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Angelo Gaudio – Educazione e scuola nella Toscana dell’Ottocento – 2001

Angelo Gaudio
Brescia, La Scuola, pp. 368, euro 26,86

Anno di pubblicazione: 2001

Gaudio raccoglie qui e rielabora alcuni saggi su asili, collegi, editoria scolastica, stampa educativa, con l’obiettivo di offrire una ricostruzione complessiva della vita educativa e scolastica toscana tra la Restaurazione e la prima fase postunitaria. Accanto al progetto pedagogico, culturale e politico dei cosiddetti moderati toscani, che tanta eco ebbe nell’Italia del tempo e fu inoltre funzionale alla loro identità di gruppo politico regionale, l’autore si propone di analizzare la realtà scolastica del tempo, affrontando aspetti sinora lasciati piuttosto in ombra dalla storiografia, come la rete delle istituzioni degli ordini religiosi, che costituiva la quasi esclusiva offerta scolastica all’interno del Granducato. Di costoro, e in particolare degli Scolopi, è delineata la forte contiguità con le élites locali, riluttanti a privarsi del loro apporto: proprio la chiusura prefettizia dell’Istituto fiorentino, retto dagli Scolopi, mostra l’esaurirsi dell’egemonia della destra ?consorte? della città, ormai incapace di opporsi all’uniformizzazione e alla laicizzazione del sistema scolastico nazionale. Veniva così meno la carica propulsiva di una proposta la quale aveva trovato inizialmente applicazione nelle iniziative in favore degli asili e delle scuole di mutuo insegnamento, laboratorio di un ceto dirigente in fieri, che avevano coinvolto esponenti qualificati del mondo della proprietà terriera, della finanza, intellettuali e burocrati illuminati.
Si tratta di sondaggi di grande interesse, com’è degno di nota l’attento spoglio di numerose riviste pedagogiche locali compiuto dall’autore, che peraltro non è sempre riuscito a fondere i due piani secondo cui ha inteso muoversi, cioè quello delle istituzioni e delle iniziative da un lato, e la storia delle idee pedagogiche dall’altro, né a ricomporre i diversi temi trattati in una sintesi soddisfacente.
Certo non è impegno da poco accingersi ad un bilancio delle vicende educative toscane, tanto più che Gaudio si occupa anche dell’istruzione superiore, sulla quale si sofferma con pochi cenni sintetici, senza aggiungere nulla di nuovo ai cospicui risultati della storiografia in materia. Appaiono viceversa trascurati, complice, ma solo in parte, la situazione delle fonti, temi di notevole rilievo: si pensi, ad esempio, all’istruzione tecnico-professionale, all’istruzione femminile, agli allievi e alla domanda sociale d’istruzione, nonché al rapporto tra situazione scolastica e elevati tassi di analfabetismo. Restano poi da approfondire, nonostante i cenni sull’attività editoriale e sulla produzione di libri di testo, i modelli culturali cui si ispirava l’offerta didattica delle istituzioni religiose e la sua traduzione nell’insegnamento e nell’organizzazione interna dei collegi. Ma è soprattutto l’inadeguato sforzo interpretativo d’insieme a lasciare, talvolta, il lettore disorientato di fronte all’ampiezza dei riferimenti e delle citazioni, mentre il tentativo di ricostruire una ?geografia? dell’istruzione, esaminando separatamente i diversi ambiti locali, espone al rischio di un’esposizione frammentaria e in alcuni casi cronachistica.

Ester De Fort