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Anna Ascenzi, Roberto Sani (a cura di) – Il libro per la scuola tra idealismo e fascismo. L’opera della Commissione centrale per l’esame dei libri di testo da Giuseppe Lombardo Radice ad Alessandro Melchiori (1923-1928) – 2005

Anna Ascenzi, Roberto Sani (a cura di)
Milano, Vita e Pensiero, pp. 768, euro 55,00

Anno di pubblicazione: 2005

Il volume si inserisce nel quadro di una serie di ricerche, indirizzate al reperimento e alla pubblicazione di fonti documentarie, promosse dal Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia dell’Università degli studi di Macerata. Il piano dell’opera prevede l’uscita di altri due testi, concernenti le fonti normative e le relazioni prodotte dalle commissioni ministeriali per i libri di testo nei periodi 1861-1922 e 1923-1945. Gli autori danno prova di competenze già consolidate in tema di storia dell’educazione e di storia dei libri di testo. Anna Ascenzi ha infatti recentemente pubblicato interessanti approfondimenti sulle dinamiche legate all’educazione etico-civile e all’insegnamento della storia nelle scuole italiane dell’Ottocento. Roberto Sani, professore ordinario di Storia dell’educazione e rettore dell’Università di Macerata, è a sua volta autore di numerosi, importanti contributi sulla storia dell’educazione in età moderna e contemporanea e sulla politica scolastica italiana tra Otto e Novecento. All’origine della pubblicazione c’è almeno una fonte d’ispirazione: il riferimento è al gruppo di ricerca che opera in Francia nell’ambito dell’Institut National de Recherche Pédagogique di Parigi, sotto la direzione di Alain Choppin, che ha ricostruito approfonditamente la storia dei testi scolastici francesi nei secoli XIX e XX. L’opera del gruppo francese ha sollecitato gli autori ad approfondire quel particolare filone dell’editoria italiana dell’800-900 che concerne la produzione a fini scolastici ed educativi. Le criticità, ma anche la fecondità di questo lavoro meritano di essere richiamate. In primo luogo, gli autori rispondono proficuamente all’esigenza di raccogliere e di comporre in forma organica i risultati dell’opera della Commissione centrale per i libri di testo istituita nel 1923 da Giovanni Gentile, contestualizzando tale opera nell’arco di un quinquennio particolarmente significativo per le future sorti della scuola italiana, investita dalla problematica applicazione della riforma gentiliana. In secondo luogo, preme loro far risaltare l’antitetica concezione del libro di testo espressa da Giuseppe Lombardo Radice e dai suoi collaboratori, rispetto agli ?artefici? dell’opera di fascistizzazione della scuola e dei libri di testo, tra i quali Balbino Giuliano. Grazie al corpus documentario, al puntuale saggio introduttivo sull’istituzione del testo unico di Stato, nonché alle due preziose appendici che completano il volume, gli autori forniscono efficaci spunti di riflessione sul tema più generale del ruolo esercitato dallo Stato (fascista) nel campo dell’istruzione, o meglio dell’educazione (fascista) delle nuove generazioni. Pensando, infine, a ulteriori, possibili sviluppi della ricerca, appare chiaro come quest’opera si candidi a divenire prezioso supporto di nuove analisi, relative ? per fare solo un esempio ? alla storia dell’insegnamento delle singole discipline.

Elena Migani