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Anna Pia Bidolli e Simonetta Soldani (a cura di) – L’istruzione agraria (1861-1928) – 2001

Anna Pia Bidolli e Simonetta Soldani (a cura di)
Roma, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per gli A

Anno di pubblicazione: 2001

Questa ampia antologia documentaria, che costituisce il VI volume della collana ?Fonti per la storia della scuola?, riguarda un tema ? l’istruzione agraria ? a lungo trascurato dalla storiografia, sebbene la povertà degli studi contrasti, in questo caso, con la ricchezza delle fonti. Frutto dello spoglio degli atti della Direzione generale dell’agricoltura (Maic) e di altri fondi della Pubblica Istruzione presso l’Archivio centrale dello Stato, il volume è aperto da due saggi: uno con taglio più interpretativo (S. Soldani, A scuola di agricoltura, pp. 27-68), l’altro più ancorato alle vicende archivistiche (A.P. Bidolli, L’istruzione agraria nella documentazione dell’Archivio centrale dello Stato, pp. 69-100).
I documenti selezionati formano quattro sezioni tematiche, che possono essere viste come altrettante aree di ricerca: le classi dirigenti e l’istruzione agraria, con particolare riferimento al ruolo del Maic ed ai suoi rapporti con il Ministero della Pubblica Istruzione per la competenza sulle scuole agrarie; le scuole (superiori, pratiche, speciali?) e i diversi rami dell’insegnamento (non solo agrario, ma anche forestale, veterinario e minerario); la crescente presenza del Maic in attività pedagogico-informative che oltre alle scuole alimentarono altre strutture puntuali (stazioni, osservatori, laboratori, depositi di macchine?), assumendo un ruolo significativo nella ?difficile industrializzazione dell’agricoltura italiana?, anche tramite comizi agrari e cattedre ambulanti. Tra gli altri aspetti documentati, si segnalano la professionalizzazione e le carriere dei diplomati; gli strumenti didattici (per il libro si ebbe il superamento del vecchio modello del ?catechismo agrario?), il personale.
Per la storia della scuola, il volume fa luce sul processo di unificazione del sistema scolastico attorno alla Pubblica Istruzione che ha un punto di arrivo nel 1928, con il passaggio delle scuole tecniche e professionali dal Ministero dell’Economia a quello dell’Istruzione, dopo una sorta di ?guerra di posizione? tra i due ministeri che negli anni ’20 vide coinvolti, tra gli altri, Serpieri, Gentile, Croce. A.P. Bidolli attraverso la vicenda archivistica ripercorre questo processo, i dibattiti e i provvedimenti sull’istruzione agraria, mentre S. Soldani ne propone una interpretazione in rapporto allo sviluppo dell’agricoltura e alla modernizzazione del paese: se prevale una lettura in negativo del fenomeno complessivo, ella non manca di rilevare da un lato il ritardo dell’interesse storiografico, dall’altro l’opportunità di indagare ancora sugli obiettivi e i modelli dell’insegnamento, sul reclutamento degli allievi e dei docenti, sugli sbocchi professionali, sul ruolo della burocrazia ministeriale e dell’ideale ?proprietario?, oltre a rilevare giustamente come non si debba guardare alle scuole agrarie solo in rapporto a quanti le frequentarono, ma anche considerandole come centri di servizi per l’ambiente rurale delle tante ?Italie agricole?.

Rossano Pazzagli