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Antonino De Francesco (a cura di) – La democrazia alla prova della spada. Esperienza e memoria del 1799 in Europa – 2003

Antonino De Francesco (a cura di)
Milano, Guerini e Associati, pp. 580, euro 30,00

Anno di pubblicazione: 2003

Questi atti del convegno di Potenza del 1999 per molti aspetti si inseriscono nel rinnovato interesse francese al tema ?Du Directoire au Consulat?, variamente sottoarticolato (Le lien politique local dans la Grande Nation, a cura di Jean-Pierre Jessenne e Hervé Leuwers, Villeneuve-d’Ascq, CRHEN-O, 1999; L’intégration des citoyens dans la Grande Nation, a cura di J.-P. Jessenne e H. Leuwers, Villeneuve d’Ascq, CRHEN-O, 2000; Brumaire dans l’histoire du lien politique et de l’État-nation, a cura di J.-P. Jessenne, Villeneuve-d’Ascq, CRHEN-O, 2001; L’institution préfectorale et les collectivités territoriales, Villeneuve-d’Ascq, CRHEN-O, 2001).
Ventisei interventi affrontano una grande diversità di comportamenti politici, racchiusa in tre sezioni: 1) l’esperienza del 1799 nel quadro europeo delle Repubbliche sorelle, tra dimensioni locali e contesti nazionali; 2) la memoria di brumaio, che pose fine alla Repubblica direttoriale, nella cultura politica di Otto e Novecento; 3) la verifica dei due primi percorsi nella Basilicata.
Si sottolinea la considerazione non autoritaria del colpo di Stato di brumaio, basata sulla speranza in un Bonaparte, espressione delle speranze di italianità e della sconfessione della politica del Direttorio. In vari ambiti (le Repubbliche romana, cisrenania, elvetica, batava, napoletana, ma anche nel carteggio della Nunziatura di Colonia con la Santa Sede e nella varia posizione dei patrioti italiani esuli) si evidenziano i fragili equilibri garantiti dalla Costituzione dell’anno III e il paradosso della ?democrazia rappresentativa?, nonché dei percorsi che coniugano innesti democratici imposti con le armi e sistemi rappresentativi (Gainot). Brumaio quindi, impropriamente ritenuto solo affossatore della Rivoluzione, è equilibrio e convivenza tra democrazia e bonapartismo, con conseguenze sulle identità nazionali del secolo XIX, sull’innesco di una nuova pratica politica, su rinnovate prospettive locali, sulla cultura politica di Francia, Italia, Svizzera.
Nel microcosmo della Basilicata si verifica il dinamismo ?circolare’ tra nazionale e locale, generato dagli eventi francesi: l’ingresso della modernità si precisa col primo tentativo di abolizione della feudalità ma anche con la memoria del 1799 come elemento plasmante dell’identità italiana, fondante di una tradizione risorgimentale anche per il Mezzogiorno. Questa ha i suoi punti di riferimento nelle accademie agrarie e arcadiche, tra fine Settecento ed età napoleonica, e si rafforza nelle celebrazioni del primo centenario della Repubblica partenopea di cui sottolinea i momenti di fierezza e di libertà: il martirologio diventa infatti un percorso della partecipazione del Mezzogiorno alla causa unitaria e legittima le sue élites ad un ruolo da protagoniste nella politica dell’Italia liberale.

Renata De Lorenzo