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Antonio Martelli – La battaglia d’Inghilterra – 2011

Antonio Martelli
Bologna, il Mulino, 341 pp., Euro 25,00

Anno di pubblicazione: 2011

La divulgazione di argomento storico-militare, prevalentemente ma non esclusivamente contemporaneistico, ha conosciuto in Italia negli ultimi anni una nuova stagione, dopo essere stata per decenni appannaggio di alti ufficiali in pensione o di cultori di argomenti assai tecnici. Fra anni ’60 e ’70 iniziarono a dedicarvisi giornalisti dalla penna facile e in genere non molto critici (Franco Bandini, Arrigo Petacco). Alla metà degli anni ’80 l’affacciarsi di giornalisti aperti e critici (Gianni Rocca) e studiosi o pubblicisti che avevano avuto una formazione universitaria di storici (Gianni Oliva) fece illudere che il campo potesse riqualificarsi. Le pubblicazioni di quest’ultimo decennio (Alfio Caruso, Domenico Quirico) hanno fatto perdere molte di queste speranze. È vero che studiosi di vaglia hanno scelto di scrivere grossi libri per il grosso pubblico, ma si sono in genere tenuti alla larga dalla storia contemporanea (Alessandro Barbero con La battaglia: storia di Waterloo o 9 agosto 378: il giorno dei barbari o Lepanto: la battaglia dei tre imperi, oppure Franco Cardini con Il Turco a Vienna: storia del grande assedio del 1683). Insomma, grandi eccezioni a parte, il panorama è magro.Queste considerazioni introduttive spiegano perché meriti una segnalazione il più recente, ma siamo convinti non l’ultimo, volume di Antonio Martelli. Venendo dopo La lunga rotta per Trafalgar: il conflitto navale anglo-francese (2005) e La disfatta dell’Invincibile Armada: la guerra anglo-spagnola e la campagna navale del 1588 (2008), esso non è più una sorpresa (Martelli anzi, nella prefazione, lo considera legato ai due precedenti, come terzo tentativo nella storia europea di assalto all’Inghilterra). Il volume conferma le qualità dell’a. e il taglio della sua divulgazione. Non specialista (e, ammette nell’introduzione, non scrivendo per specialisti), Martelli offre anche stavolta un quadro fattuale dell’evento (qui, il Blitz), accompagnato da un esame degli elementi strutturali che gli sottostanno (qui, l’evoluzione della guerra aerea e in particolare della Raf e della Luftwaffe), con una particolare attenzione ai grandi personaggi (qui, Churchill e Hitler). Nel complesso l’informazione è sicura, il quadro generale ben dipinto, la narrazione scorrevole, la lettura informativa: il che non è da disprezzare, visto che sul tema in lingua italiana – come l’a. osserva – non era uscito un volume dagli anni ’70. Classe 1936, non storico militare di formazione ma a lungo esperto di strategia d’impresa (il suo primo La pianificazione d’impresa è del 1972), Martelli confeziona ancora una volta un ottimo prodotto di buona divulgazione. Lo specialista, forse, lamenterà certi riferimenti bibliografici un po’ polverosi, l’assenza e l’insufficiente sfruttamento di volumi recenti che pure sono stati fondamentali per rivoluzionare l’immagine del Blitz (da A. Calder, 1991, a J. Gardiner, 2010), la scarsa presenza di temi anche importanti che stanno oggi appassionando la ricerca su questi temi Ma stiamo parlando di buona divulgazione, dopo anni di cattivi raccolti, quindi il lettore critico non insisterà più di tanto, sperando anzi che altri seguano la via intrapresa da Martelli.

Nicola Labanca