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Augusto Ciuffetti, Renato Covino – Ascesa e apogeo di una famiglia borghese: i Sereni nei secoli XVIII-XX – 2009

Augusto Ciuffetti, Renato Covino
Todi, Litograf, 143 pp., Euro 10,00

Anno di pubblicazione: 2009

Inaspettatamente rispetto a ciò che promette il titolo, questo volume non racconta principalmente la storia dei Sereni. Il lettore dovrà leggere metà del libro prima di entrare nel vivo della ricostruzione del percorso d’ascesa sociale e consolidamento patrimoniale di questa dinastia di possidenti d’origine incerta. L’indice tuttavia avverte della composizione in due parti del lavoro: la prima, dedicata alle borghesie, o meglio, alle élites dell’Umbria otto-novecentesca in generale e a quelle del territorio di Marsciano, nella circoscrizione di Todi, in particolare; la seconda, ai processi che lentamente, nel corso di circa due secoli, sanciranno l’ingresso dei Sereni nella ristretta cerchia dell’élite economica, culturale e politica perugina.Il libro, come sostengono gli aa., vuole essere un contributo empirico utile a delineare in modo più circostanziato il «termine borghesia», che rimanda a quelle «figure sociali che, pur essendo al centro della storia italiana dell’800, presentano dei «confini» incerti o sfuggenti, dando luogo a interpretazioni storiografiche spesso contraddittorie» (p. 9). In realtà, l’oggetto di studio di questo lavoro non è la borghesia, con tutte le ambiguità e opacità dei suoi tratti sociologici, ma sono le classi dirigenti e le famiglie d’élite (aristocratiche, nobili o borghesi), cioè le due «nozioni guida» attorno alle quali si è riconfigurato il filone di studi sulle borghesie una volta spenti gli entusiasmi per la «critica deideologizzante» dei primi anni ’80 del ‘900.Particolarmente interessante è la prima parte del libro. Qui gli aa., riprendendo e ampliando lavori già editi, tratteggiano efficacemente il quadro del variegato ceto dirigente umbro tra i tornanti e le cesure della tarda età moderna fino ai primi del ‘900. Borghesie, vecchie aristocrazie d’osservanza papalina e nuove nobiltà intrecciano i loro destini nelle relazioni parentali, clientelari e di patronage di un «blocco urbano» dai confini osmotici e fondato sul possesso della terra, in cui confluiscono percorsi d’ascesa sociale e da cui partono processi di declassamento di status, in un lento e continuo cambiamento dell’articolazione interna.Nel corso dell’800 entrano a far parte di questo blocco urbano anche i Sereni, che dalla Toscana raggiungono l’Umbria all’inizio del ‘700. Qui prima fanno incetta delle proprietà terriere di dinastie aristocratiche in declino, poi, consolidato il patrimonio, s’incamminano lungo un percorso d’ascesa sociale in cui, tra brillanti carriere professionali e vincenti strategie matrimoniali, diventano protagonisti della vita politica ed economica locale e nazionale.Sul piano documentario la storia della famiglia si basa quasi esclusivamente su un libro di memorie scritto da uno dei Sereni a fine ‘800. Questo è un limite, per la tendenza all’autoreferenzialità e autorappresentazione di tal genere di fonti, che deve essere corretta da apporti documentari esterni e più oggettivanti. Di conseguenza, l’emblematicità dello studio di caso, appesantito da molti punti oscuri e ipotesi più o meno plausibili, appare francamente una suggestione indotta dalle tracce materiali che di questa famiglia, ormai estinta, oggi si conservano.

Michele Romano