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Augusto D’Angelo – De Gasperi, le Destre e l’«operazione Sturzo». Voto amministrativo del 1952 e progetto di riforma elettorale – 2002

Augusto D’Angelo
Roma, Edizioni Studium, pp. 154, euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2002

Il volume apporta un contributo di particolare interesse e originalità alla conoscenza della Democrazia Cristiana all’inizio degli anni Cinquanta, alle tendenze e alla strategia delle alleanze del partito di maggioranza, ai rapporti fra mondo cattolico, DC e Vaticano e alle posizioni di De Gasperi nella seconda parte della I legislatura, soprattutto per quanto riguarda la difesa dell’autonomia politica del suo partito.
Una importante e complessa vicenda della storia politica, ?l’operazione Sturzo?, è utilmente ricostruita ? anche sulla base delle Carte De Gasperi ? non trascurando il più ampio quadro dei problemi che il leader DC dovette affrontare prima e dopo la crisi governativa del luglio 1951, i rapporti con gli alleati di governo, le relazioni con ambienti del Vaticano e del mondo cattolico che intendevano svolgere ruolo attivo nelle decisioni politiche.
L’?operazione? che avrebbe dovuto concretizzarsi, secondo la testimonianza dello stesso Sturzo, nella presentazione ?di una lista, quanto più possibile amministrativa, con l’appoggio dei partiti governativi e delle destre?, motivata con il timore che i comunisti potessero conquistare il Campidoglio, avrebbe messo in pericolo, per De Gasperi, non soltanto l’unità politica dei cattolici, considerata lo strumento fondamentale della sua costruzione politica, l’esecutivo che presiedeva, ma più in generale la stabilità politica del paese caratterizzata dalla collaborazione con i ?partiti laici?.
Il fallimento di quell’?operazione? consentì ?l’apparentamento? della DC con PSDI, PRI e PLI per le elezioni amministrative romane del 1952; non costituì tuttavia la regola nel Mezzogiorno dove le federazioni provinciali del partito di maggioranza fecero frequente ricorso alla formula di liste civiche di centro-destra. Il successo elettorale di Roma rappresentò comunque la vittoria della linea politica degasperiana.
I risultati complessivi delle amministrative del 1951 e del 1952 ? svoltesi sulla base di una nuova legge per l’elezione dei Consigli comunali e provinciali, caratterizzate dalla notevole diminuzione dei voti alla DC (-12% rispetto al 1948), dal contenuto incremento delle sinistre, dal significativo aumento del 5% delle destre ? obbligarono però la DC a una riflessione sulla strategia migliore per affrontare le elezioni politiche del 1953. In questo quadro si inseriscono i dibattiti e le proposte relative al sistema elettorale da adottare per quelle elezioni, finalizzate a ?salvare? la stabilità dell’esecutivo, la collaborazione e la politica centrista. La legge elettorale del 1953 non rappresentò così ?l’espressione di una volontà degasperiana di mettere in discussione il modello costituzionale nato dalla resistenza al nazifascismo e dall’intesa tra le forze politiche rappresentate nell’Assemblea Costituente, ma un tentativo di razionalizzazione del sistema politico italiano, tendente ad assicurare stabilità e governabilità in un quadro di garanzie democratiche?.

Pier Luigi Ballini