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Ballini Pier Luigi, Pecorari Paolo (a cura di) – Alla ricerca delle colonie (1876-1896) – 2007

Ballini Pier Luigi, Pecorari Paolo (a cura di)
Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Biblioteca Luzzattiana, 37

Anno di pubblicazione: 2007

Il volume presenta i risultati dell’omonima settima Giornata di studio Luigi Luzzatti per la storia dell’Italia contemporanea promossa dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e svoltasi a Venezia il 22 e 23 novembre 2002. Sette contributi che disegnano un quadro vasto e coerente della politica coloniale negli anni di governo della Sinistra storica. Grande attenzione è dedicata agli aspetti economici, con gli interventi di Alberto Cova sulle spese militari e l’instabilità finanziaria e di Giorgio Mori sulle attività di trasformazione industriale. In particolare Cova evidenzia la scarsa trasparenza e gli atti di manipolazione dei bilanci attraverso l’uso strumentale delle voci di spesa «straordinarie» e «ultrastraordinarie». Le spese militari (e coloniali), tema rilevante che attraversa tutti gli interventi, tornano in primo piano nel contributo di Piero Del Negro sul ruolo dell’esercito e della marina nell’espansione «coloniale»: verso l’Africa orientale, ma anche negli scacchieri mediterraneo, europeo-continentale, sudamericano e nel «fronte interno» dell’Italia meridionale. Un classico approccio di storia politica e diplomatica caratterizza il contributo di Giuseppe Talamo in cui si affronta il decisivo passaggio della «questione d’Egitto» del 1882, dai cui esiti derivano molti dei successivi orientamenti in tema di politica coloniale. Una valutazione confermata dall’intervento di Guido Pescosolido dedicato alle posizioni della stampa politica, ampiamente analizzata, di fronte all’occupazione di Massaua del febbraio 1885. Mentre Christopher Duggan presenta una avvertita sintesi sulla politica coloniale di Crispi, di cui si evidenziano in primo luogo gli obiettivi europei, Fulvio Cammarano propone un lungo saggio sulla Questione coloniale alla Camera (1885-1896) attento ai comportamenti e ai linguaggi nel contesto del difficile rapporto tra governo e parlamento. Con il suo «carico di ambiguità costituzionale», la sfida coloniale rappresentò «un’importante occasione per verificare il grado di autonomia dell’esecutivo» (pp. 268-269) e la solidità dello stesso progetto trasformista.Chiudono il volume tre interventi a commento in cui Luigi De Matteo traccia un breve bilancio storiografico evidenziando i limiti di un approccio pregiudiziale che avrebbe in buona parte negato la possibilità di cogliere tutta la complessità del fenomeno coloniale; Paolo Pecorari torna sulle spese militari con nuovi dati; Paolo Carusi propone un aggiustamento interpretativo a favore della autenticità di un anticolonialismo della Destra in età crispina. In generale, del fenomeno coloniale si evidenziano i limiti della sua incidenza negli ambiti economico, strategico e diplomatico, ma al contempo la sua assoluta centralità nel determinare gli orientamenti della politica nazionale, in primo luogo quella interna, confermandone il rilievo del valore simbolico nel processo di costruzione dello Stato-nazione. Nel suo insieme il volume costituisce un significativo avanzamento nel settore degli studi sull’espansionismo coloniale italiano.

Giancarlo Monina