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Biografie, percorsi e networks nell’Età contemporanea. Un approccio transnazionale tra ricerca didattica e Public History

Eloisa Betti, Carlo De Maria (a cura di)
Roma, BraDypUS, 237 pp., € 25,00

Anno di pubblicazione: 2018

Dall’intreccio tra due campi che potrebbero sembrare lontanissimi nasce questo volume collettaneo promosso dall’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì-Cesena e da Clionet-Associazione di ricerca storica e promozione culturale: la microstoria, da un lato; la storia globale, dall’altro. Muovendosi da questo intreccio tra locale e globale, nell’ultimo ventennio si è infatti sviluppato un campo di indagine storiografica riconducibile alle cosiddette global lives: una compenetrazione che fa affermare a Elena Paoletti, nel volume, che «in un mondo sempre più globalizzato, la storia locale non può che divenire, d’altra parte, storia della complessità, dei rapporti di vicinanza/lontananza/ comunicazione a livello nazionale e globale» (p. 211).
La ricchezza del volume riflette in primis la varietà degli interessi della curatrice e del curatore: Eloisa Betti, la cui attività di ricerca concentrata sulla storia del lavoro e sulla storia di genere presta un’attenzione particolare alla dimensione urbana e translocale e all’approccio biografico; e Carlo De Maria, che nei suoi studi sul socialismo, sull’anarchismo e sull’associazionismo popolare laico e cattolico negli ultimi due secoli ha mostrato il suo interesse per il metodo biografico, per le scansioni generazionali e per gli studi di genere.
La prima delle quattro parti del volume si intitola proprio Vite globali e contiene ricostruzioni di biografie caratterizzate dall’attraversamento di frontiere e dalla creazione di reti di relazioni transnazionali. Nella seconda parte, dedicata alle Biografie di famiglia, ci si concentra invece sui reticoli familiari, sull’importanza della trasmissione di valori culturali ed etico-politici all’interno della stessa famiglia, ma anche sulle differenze tra le generazioni. Nella terza parte si indaga il rapporto tra Biografie e Public History, cioè la «storia per il pubblico» (p. 11), la storia per i non addetti ai lavori. Nella quarta e ultima parte, Biografie e didattica della storia, emerge l’importanza delle biografie nello studio della storia, che non può più presentare solo periodizzazioni e visioni d’insieme, ma deve tenere in considerazione anche le idee e le passioni, le sofferenze e le speranze dei suoi attori, anche se magari poco conosciuti.
La quantità e la tendenziale qualità dei contributi del volume, la loro multidisciplinarità, la varietà del loro contenuto e l’approccio multifocale alle fonti (privilegiate quelle autonarrative – archivi personali, carteggi, epistolari, memorie, diari, ecc. – ma non solo queste) mostrano le potenzialità di un campo di studi che, evidenziando le tensioni e le interazioni tra sfera pubblica e sfera privata, sta portando nuovo dinamismo nella storiografia, contribuendo in particolare ad arricchire la storia delle donne e di genere.

Ilenia Rossini