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Bresciani alla Grande Guerra. Una storia nazionale

Emanuele Cerutti
Milano, FrancoAngeli, 559 pp., 23 pp. di tav., € 50,00

Anno di pubblicazione: 2017

Emanuele Cerutti è dottorando di ricerca in Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Parma e il volume nasce dall’approfondimento della sua tesi di laurea magistrale discussa sempre a Parma con Giorgio Vecchio.
Lo studio ricostruisce le sorti degli oltre 50.000 soldati bresciani che hanno partecipato al conflitto attraverso l’esame accurato di 1.600 casi. Una campionatura che ha richiesto un’analisi attenta dei ruoli matricolari, le cui informazioni sono state spesso integrate e corrette con altre fonti provenienti dal Ministero della Guerra, dai fascicoli personali dei coscritti bresciani, dal noto fondo Carteggi prima guerra mondiale conservato nell’Archivio di Stato di Brescia, oltre a carte e a documenti privati.
La prima parte del volume si concentra sull’evoluzione della leva e della struttura dei distretti militari, dei cambiamenti avvenuti nel reclutamento, da quello regionale degli inizi del conflitto a quello nazionale del 1918, che contribuì, anche se in modo parziale, a formare un senso di appartenenza nazionale. Si sofferma inoltre sui diversi aspetti di novità emersi dal primo conflitto compiutamente industriale della storia, dalle nuove specializzazioni tecniche alle conseguenti azioni finalizzate a contenere la pericolosità di un esercito di massa attraverso un’attenta politica di punizioni e premiazioni, fino all’evoluzione della sanità militare.
La seconda parte affronta i diversi contesti socio-militari nei quali sono vissuti i soldati, attraverso un’analisi comparata e diacronica di ogni singolo tema: le fasi della guerra al fronte; l’assuefazione al conflitto; le novità negli armamenti e nella logistica e le conseguenti nuove figure professionali all’interno dell’esercito; la vita quotidiana; la costruzione del senso di appartenenza delle masse combattenti; la questione sanitaria; la religiosità popolare fino all’edificazione della memoria pubblica.
L’a. giudica il risultato dell’indagine esemplificativo dell’esperienza bellica di tutti i militari italiani al fronte, rivendicandolo nella scelta del sottotitolo al volume: una storia nazionale. Gli elementi utili per un quadro generale sono senza dubbio molto numerosi, anche se la brescianità dei casi di studio indagati esce potentemente dopo Caporetto, quando il carattere non più offensivo ma difensivo del conflitto, trasforma il fronte esteso che dal Tonale giunge al Garda in una «linea del Piave» tutta bresciana, dove i soldati sono pienamente consapevoli di dover difendere i propri stessi luoghi di nascita.
Il libro ricostruisce in modo accurato l’esperienza dei soldati di una grande provincia di confine, utilizzando una metodologia di ricerca originale. Come sottolinea anche Giorgio Vecchio nella Prefazione, non deve passare inosservato il fatto che questo lavoro ampio e documentato nasca dalla stesura di una tesi di laurea magistrale e rappresenti dunque una felice eccezione.

Sergio Onger