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Bruna Bianchi (a cura di) – La violenza contro la popolazione civile nella grande guerra. Deportati, profughi, internati – 2006

Bruna Bianchi (a cura di)
Milano, Unicopli, 482 pp., euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2006

Il volume raccoglie i contributi presentati in occasione di una giornata internazionale di studio sulla violenza contro la popolazione civile, svoltasi nel 2003 presso il Dipartimento di Studi storici dell’Università di Venezia. Agli interventi discussi in questa sede sono stati tuttavia aggiunti alcuni saggi dedicati a questioni di specifico rilievo, come la violenza perpetrata contro le donne, esaminata attraverso il caso specifico dell’occupazione austro-germanica in Friuli e in Veneto, all’indomani della battaglia di Caporetto. Inoltre la seconda parte del libro consta di una corposa selezione documentaria, dedicata nella quasi totalità a materiali tradotti per la prima volta in lingua italiana, come il capitolo sul genocidio degli armeni dell’Ambassador Morgenthau’s Story pubblicata da Henry Morgenthau nel 1918, o le pagine tratte dal Libro nero degli ebrei russi, redatto nel 1916.Complessivamente l’opera offre dunque un quadro articolato ? ricomposto dalla curatrice nel suo ampio saggio introduttivo ? delle vicende che nel corso della Grande guerra coinvolsero i civili; un quadro che si muove lungo tre traiettorie principali, indagate nella loro specificità ma anche nelle loro interconnessioni: le dinamiche delle invasioni e delle occupazioni territoriali; l’esperienza dei profughi; l’identificazione e la repressione dei nemici interni. I casi trattati nell’affrontare queste tematiche (l’internamento dei civili prussiani in Russia, l’occupazione austro-ungarica in Albania, i profughi in Francia e in Italia, lo sterminio armeno in Turchia, per citare solo alcuni esempi) restituiscono uno sguardo allargato allo scenario europeo e consentono di procedere secondo una prospettiva comparativa, attraverso l’individuazione di fenomeni che percorrono l’intero teatro bellico, pur declinandosi in rapporto ai singoli contesti. Emerge ad esempio come fenomeno trasversale lo spostamento caotico di imponenti schiere di uomini e donne in fuga dalla guerra, a cui corrispondono tanto la disorganicità e l’improvvisazione degli accordi internazionali sull’assistenza destinata ai profughi, quanto il rapido passaggio ? nelle regioni in cui si addensano rifugiati e sfollati ? «da un iniziale atteggiamento di benevolenza e generosità all’insofferenza e all’avversione» nei confronti dei civili costretti ad abbandonare le proprie case (p. 28). E le storie dei profughi, ma anche quelle dei deportati e degli internati, sono ripercorse congiuntamente all’analisi delle motivazioni addotte, dai politici e dai militari, per giustificare l’uso massiccio della violenza contro i civili, sul piano sia propagandistico, sia giuridico.I saggi e i documenti contenuti in questo volume, uniti da una coerente prospettiva di analisi, restituiscono dunque la ricchezza e la complessità del cammino percorso dagli studi su un tema che ha assunto un rilievo significativo nel recente dibattito storiografico, in relazione non soltanto alla Grande guerra e alla sua specificità, ma anche al divenire delle forme di violenza praticate nei contesti bellici in età contemporanea.

Silvia Salvatici