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Buch und Bibliothek im Wirtschaftswunder. Entwicklungslinien, Kontinuitäten und Brüche in Deutschland und Italien während der Na- chkriegszeit (1949-1965)

Sven Kuttner, Klaus Kemp (hrsg.)
Wiesbaden, Harrassowitz Verlag, 301 pp., € 60,00

Anno di pubblicazione: 2018

Il volume raccoglie gli atti di un convegno tenutosi nel settembre 2016 presso il Centro italo-tedesco per l’eccellenza europea di Villa Vigoni. Tema centrale è l’analisi delle condizioni politico-economiche e infrastrutturali per la ricostruzione del patrimonio librario tedesco e italiano attraverso le biblioteche, la loro ristrutturazione e/o ricostruzione e la riorganizzazione dei sistemi bibliotecari nel secondo dopoguerra. Dopo la fine del secondo conflitto mondiale ci si trovò dinnanzi non solo a un’immane distruzione del patrimonio librario, ma anche a numerosi edifici bombardati e/o dati alle fiamme. La prima cosa da fare era quindi quella di ricostruire gli edifici e identificare quantitativamente le perdite.
I diciotto contributi del libro – dodici in tedesco e sei in italiano – analizzano questo processo di ricostruzione attraverso lo studio di casi particolari della Germania di allora, divisa in Est e Ovest, e dell’Italia: studi che si rivelano interessanti per comprendere una parte poco nota della storia economico-culturale di questi due paesi.
In Germania si trattava innanzitutto di osservare la struttura economica delle biblioteche nella Repubblica federale tedesca per creare un sistema bibliotecario unitario. Il problema non era soltanto quello di capire quale fosse effettivamente il patrimonio libraio distrutto durante la guerra, o di ricostruire gli edifici sede di biblioteche, ma anche di far ripartire il mercato editoriale. Durante la guerra erano state distrutte anche le stamperie e le case editrici avevano collaborato con il nazionalsocialismo, tutti aspetti che gli Alleati valutarono nel loro Re-education Programm. Un altro aspetto considerato fu la fortuna di alcuni formati di libri e la loro riproponibilità sul mercato: il libro tascabile, che aveva avuto grande successo durante la Repubblica di Weimar e la seconda guerra mondiale come mezzo di intrattenimento, stava perdendo però la sua centralità. Si poteva riproporre questo formato al pubblico del boom economico? Il consumo moderno del libro tascabile era ed è considerato ancor oggi parte irrinunciabile del miracolo economico della Germania federale. Diversa era la situazione in Italia, dove un canale di diffusione importante divennero i chioschi di giornali e il pagamento a rate dei libri. La diffusione dei classici, mediata anche dalla presenza degli Alleati sul suolo europeo, assunse una forte dimensione politica: si pensi al caso di Gian Giacomo Feltrinelli che aveva partecipato alla lotta di liberazione contro l’occupazione tedesca e che nel suo programma editoriale si fece condizionare dalla sua posizione politica.
Kuttner e Kemp sottolineano nell’Introduzione come la cooperazione italo-tedesca nell’ambito delle biblioteche mirasse alla formazione di un’istituzione di ricerca bibliotecaria transnazionale e al rafforzamento degli sviluppi socio-economici, educativi, letterari all’interno dell’Europa, pur riconoscendo la diversa struttura del sistema bibliotecario in Italia e in Germania.

Isabella Ferron