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Carla Tonini – Operazione Madagascar. La questione ebraica in Polonia 1918-1968 – 1999

Carla Tonini
Clueb, Bologna

Anno di pubblicazione: 1999

Questo studio ricostruisce l’atteggiamento tenuto dalla società e dai governi polacchi nei confronti della minoranza ebraica. Il tema è affrontato in tutta la sua ampiezza: l’a. unisce l’attenzione alle politiche concretamente messe in atto all’analisi dei fermenti culturali cui esse fanno capo nonché, sia pure in misura minore, alle reazioni della comunità ebraica ed alle sue dinamiche interne.
L’ambito cronologico nel quale si muove la ricerca è piuttosto ampio: si parte da un’analisi della situazione polacca con la rifondazione dello Stato fino ad arrivare, passando per la fase certo più studiata dell’occupazione tedesca e della Shoà, a ricostruire i sommovimenti interni al regime comunista. È un taglio per molti aspetti innovativo che consente di seguire l’evoluzione di una vicenda, punteggiata da repentine svolte, che viene presentata al lettore, con uno stile sobrio e pacato, in tutta la sua complessità.
Il volume è suddiviso in due parti. Nella prima sezione sono analizzate le vicende tra le due guerre, prestando particolare attenzione alla complessa iniziativa politico-diplomatica del governo polacco che si adopera, coinvolgendo vari stati e numerose organizzazioni ebraiche per un lasso di tempo piuttosto ampio, nel tentativo di risolvere la “questione ebraica” tramite l’emigrazione. Un progetto che ben presto si sposa con le ambizioni coloniali della neonata repubblica. In questo senso è oggetto di un attento approfondimento il progetto di un insediamento ebraico in Madagascar.
Nella seconda parte sono descritte le vicende durante la guerra e nei vent’anni successivi. È ricostruito con particolare attenzione il dibattito sulle responsabilità polacche nello sterminio. Per quanto riguarda gli anni della Polonia comunista l’analisi della storia politica è dettagliata, ed attenta a mettere le peculiarità polacche in rapporto con le vicende degli altri paesi del blocco sovietico. Numerose questioni, quali il ruolo della presenza ebraica nelle strutture del partito, la strumentalizzazione dell’antisemitismo e dell’antisionismo o le politiche della memoria sono affrontate con serietà e chiarezza.
Restano parzialmente inappagate le curiosità del lettore per quanto concerne più propriamente la vita ebraica polacca. D’altra parte si deve riconoscere che tale analisi andava al di là degli obiettivi di questa ricerca che dimostra chiaramente il ruolo svolto, loro malgrado, dagli ebrei come punto di riferimento ideologico per la cultura e la politica in Polonia in oltre cinquant’anni di storia.

Guri Schwarz