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Cecilia Dau Novelli (a cura di) – La società emergente. Élites e classi dirigenti in Sardegna tra Otto e Novecento – 2003

Cecilia Dau Novelli (a cura di)
Cagliari, AM&D, pp. 324, euro 20,00

Anno di pubblicazione: 2003

Le élites protagoniste di questo volume sono quelle della città di Cagliari e della Sardegna, emerse dalla rottura degli equilibri, soprattutto agropastorali, della società di ancien régime, nel corso del XIX secolo. I sette saggi raccolti nel libro gettano luce su un’area regionale fortemente peculiare ma partecipe del processo di costruzione dell’Italia unita, come ricorda Dau Novelli nell’Introduzione, e che ha finora trovato poca attenzione negli studi che, ormai da una ventina d’anni, si vanno occupando di élites nobiliari e borghesi nell’Italia dell’Ottocento e, più recentemente, del Novecento. Proprio il confronto con questi studi (ma nei singoli saggi i riferimenti sono scarsi e rapsodici e sembrano più attenti a esaltare l’insularità che a rompere un isolamento storiografico e tematico) consente da una parte di rivendicare e affermare una peculiarità sarda, dall’altra di rilevare ?tratti di indubbia omogeneità con tutta la restante realtà italiana? (p. 16).
È una categoria lasca e inclusiva quella di ?élite? adoperata in questo volume. Oggetto dei saggi, quasi tutti di ricerca e che adoperano un variegato ventaglio di fonti, sono ovviamente la nobiltà (in specie nei contributi di Cecilia Dau Novelli, Per una storia delle élite in Sardegna: Giuseppe Manno e il concetto di nobiltà che analizza la biografia dello storico che alla sua appartenenza aristocratica attribuisce un’alta funzione civile e di Natascia Lai, Il ceto nobiliare tra novità e tradizione nel quale si analizzano i legami familiari, le strategie matrimoniali e successorie, le scelte patrimoniali, ecc.) ma anche tutti quei gruppi a cui si rivolgono le nuove istituzioni educative (i licei, gli educandati ma anche le scuole tecniche ricostruiti nell’intervento di Immacolata Cinus dal titolo Nuove istituzioni educative e coscienza di ceto) o i nuovi spazi e luoghi di intrattenimento (teatri, caffè, circoli, stabilimenti balneari che costituiscono occasioni di incontro per borghesie professionali, funzionari, impiegati e commercianti come racconta il saggio di Samanta Merella dedicato a La sociabilità delle nuove élite borghesi); ma addirittura anche le ?aristocrazie? operaie delle miniere dell’Iglesiente (trattate nel contributo di Giampaolo Atzei, La formazione di una élite operaia: il caso minerario). I temi affrontati nel volume sono soprattutto quelli della famiglia, della sociabilità, del ruolo giocato dall’istruzione nella formazione delle nuove élites, del confronto con l’altro che, in una realtà come quella sarda, avviene grazie all’incontro tra viaggiatori stranieri curiosi della natura, dei costumi e della cultura dell’isola ed élites intellettuali nobiliari e borghesi (come illustra Marcella Vargiu, Il viaggio in Sardegna nella cultura delle élite tedesche del primo Ottocento). Chiude il volume un saggio della curatrice (La rinascita nel dopoguerra: il ruolo delle élite cittadine) che si spinge cronologicamente in avanti rispetto agli altri contributi e che, saltando a piè pari il fascismo (oggetto solo del saggio di Atzei sulle élites operaie), delinea le caratteristiche del ?miracolo della ripresa?.

Daniela Luigia Caglioti