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Chiara Saonara – Una città nel regime fascista. Padova 1922-43 – 2011

Chiara Saonara
Venezia, Marsilio, 469 pp., Euro 42,00

Anno di pubblicazione: 2011

Il libro di Saonara, frutto di un ampio lavoro di ricerca, si divide in due parti. La prima ricostruisce con ricchezza di particolari la storia del regime fascista a Padova, mentre la seconda presenta una serie consistente di documenti che servono a sostanziare il racconto storico proposto e al tempo stesso a offrire ai lettori nuove piste di ricerca e di riflessione. Nella prima parte, Saonara descrive con andamento cronologico la vita della città di Padova sotto il regime, con alcuni affondi tematici su aspetti specifici del fascismo cittadino e non solo – la vita del Casino Pedrocchi, le organizzazioni giovanili e i giornali fascisti, l’università e le leggi razziali. Il volume si muove così attraverso una serie di temi classici della storia locale del fascismo – il rapporto federale-prefetto, lo spazio delle organizzazioni di massa, la repressione e l’antifascismo – riuscendo a mostrare le difficoltà affrontate dal Pnf per radicarsi in città. Un aspetto di particolare interesse è il ruolo di alcune donne, in particolare Carmelita Casagrandi, non solo nelle attività femminili del Fascio, ma anche nelle organizzazioni giovanili e più generalmente nella politica fascista cittadina. È un dato che avrebbe potuto forse essere approfondito, offrendo maggiore attenzione ad un movimento femminile fascista di qualche peso, quale quello padovano. Saonara evidenza inoltre alcune delle specificità di questa vicenda, che stanno forse soprattutto nella presenza di una delle grandi università del paese – e l’unica del Nord-Est -, oltre che nella forza delle organizzazioni cattoliche e nella loro capacità di incidere in profondità nel tessuto cittadino. Particolarmente meritoria l’attenzione alla situazione economica cittadina e al rapporto tra politica, società ed economia.Interessante e opportuna, inoltre, e non così frequente nelle monografie di questo tipo, la scelta di affrontare – seppur rapidamente – gli anni del conflitto mondiale come elemento non secondario per la comprensione del fascismo e del regime e della sua tenuta in una fase di crisi. In questo quadro, grande attenzione viene dedicata al ruolo delle leggi razziali in città come momento periodizzante della vita cittadina durante il regime. L’a. si sofferma sull’impatto delle leggi razziali nella comunità ebraica cittadina oltre che nell’università, con una riflessione anche sull’importanza dell’antisemitismo cattolico cittadino di più lungo periodo. L’a. segnala tuttavia la presenza di episodi di solidarietà e di concreto aiuto negli anni della deportazione, fenomeno senz’altro presente in città e che dimostra la complessità delle attitudini dei padovani. Purtroppo, qui come altrove, gli anni della «guerra civile» furono caratterizzati anche da delazioni, incarcerazioni e deportazioni che furono responsabilità di forze dell’ordine, funzionari e talvolta anche semplici cittadini e che costituiscono un capitolo della storia del paese, e non solo di questa città, che forse sarebbe arrivato il momento di studiare con attenzione.

Giulia Albanese