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Cristiano Buttaro, Arcangelo Rossi – Franco Rasetti. Una biografia scientifica – 2007

Cristiano Buttaro, Arcangelo Rossi
Roma, Aracne, X-270 pp., Euro 16,00

Anno di pubblicazione: 2007

L’anno 2007 sembra essere l’anno della riscoperta di Franco Rasetti. La pubblicazione della biografia di Buttaro e Rossi segue infatti di qualche mese quella di Valeria Del Gamba (recensita in questo stesso volume). Ha pesato, sulla figura di Rasetti, il suo essersi volontariamente allontanato dalla ricerca in fisica, dopo essere stato un punto di riferimento, insieme a Enrico Fermi, per il gruppo dei giovani fisici romani ormai noti come «i ragazzi di Via Panisperna». Coetaneo e amico di Fermi fin dal tempo degli studi universitari, Rasetti era infatti dotato di una straordinaria abilità «artigianale» nell’ideazione e nella messa a punto di sofisticati esperimenti e della relativa strumentazione, che ne caratterizzava la personalità e il ruolo all’interno del piccolo gruppo. La sua vicenda era poi rimasta in ombra anche per la sua riservatezza e per una certa ritrosia caratteriale che, lui vivo, era impossibile superare. Un rapido sguardo alla esaustiva bibliografia pubblicata da Buttaro e Rossi mostra come la sua attività scientifica si sia sostanzialmente fermata con la pubblicazione dei lavori di botanica editi all’inizio degli anni ’80. È stato invece a partire dagli anni ’90, e suo malgrado, che ha cominciato a essere nota la sua posizione critica sulle scelte che durante la seconda guerra mondiale portarono molti fisici a partecipare allo sviluppo delle prime armi nucleari. L’eco di tale critica ha lasciato in ombra l’importanza dei suoi contributi scientifici; ed è merito specifico di questa biografia avere invece concentrato l’attenzione non solo sugli aspetti personali della vicenda di Rasetti, ma soprattutto sulla passione mai sopita per la fisica, che lo accompagna nel vagare inquieto dall’Italia agli Stati Uniti al Canada, e poi di nuovo negli Stati Uniti e in Italia, fino all’ultimo ventennio trascorso nella quiete di una residenza belga. Buttaro e Rossi ricostruiscono il ruolo che Rasetti ha avuto nella formazione e poi nell’attività del gruppo dei fisici romani, la sua autorevolezza anche nei mesi successivi alla partenza di Fermi, fino alla sua propria partenza per il Canada, quindi il suo lavoro all’Università Laval nel Québec e alla Johns Hopkins di Baltimora, nonché il generoso contributo alle ricerche del «Laboratorio gas ionizzati» negli anni ’70 a Roma. Ma la passione per la ricerca è stata in Rasetti ad ampio raggio: il suo habitus mentale di scienziato si era formato da ragazzo nell’osservazione naturalistica, che torna a prendere il sopravvento quando le scelte professionali lo mettono, in fisica, in una posizione più defilata. Il suo contributo alla paleontologia è anch’esso di grande rilevanza, mentre la sua ultima pubblicazione è un’importante opera descrittiva sulla flora alpina. Ecco: se un rimprovero si può fare a questo lavoro è in fondo proprio quello di dedicare poco spazio a questa parte, pur essa «scientifica», della biografia scientifica del protagonista.

Giovanni Paoloni