Anno di pubblicazione: 2018
Il volume ricostruisce la storia del Circolo delle Signorine di Torre de’ Passeri, picco- lo comune dell’entroterra abruzzese, e il vivace dibattito che sui periodici locali ne accom- pagna la nascita. Il Circolo era stato fondato nel 1906 per offrire alle donne non sposate «un gradito ritrovo ed un mezzo facile e dilettevole di continuare la propria istruzione ed educazione, mercé buone letture, conversazioni utili e conferenze» (p. 9): per diventarne «socie effettive» erano richiesti, oltre allo stato di nubile, il pagamento di una tassa di am- missione e di una tassa annuale e il dono di un libro per la biblioteca, oltre a un’assidua partecipazione alle riunioni settimanali.
A dare avvio alle sue iniziative culturali era stato il deputato liberale abruzzese Do- menico Tinozzi, invitato a tenere una conferenza sul tema La donna nel passato e nell’avve- nire. Già nel 1902, in un intervento parlamentare, Tinozzi aveva sottolineato l’urgenza di una riforma nel campo dell’educazione femminile che tenesse conto delle mutate condi- zioni dei tempi e dei nuovi bisogni sociali. Quattro anni dopo il deputato aveva ribadito il suo convincimento che la condizione femminile fosse destinata a un inevitabile progresso e che istruzione e cultura rivestissero un ruolo fondamentale per Il divenire della donna, questo il titolo con cui le «Signorine» avevano poi deciso di stampare l’orazione.
Ma se nello Statuto del Circolo si faceva riferimento a realtà associative simili già esistenti in parecchie città della penisola, impegnate a offrire alle proprie socie e a tutti coloro che desiderassero usufruirne conferenze, concerti e recitals di poesie, l’auspicio espresso dalla sua fondatrice, Nina Cavalli, che – con un più alto numero di socie e la nascita di altri circoli nei maggiori centri della regione – l’associazione potesse mutare la propria denominazione in Circolo femminista, sembrava attestare la volontà di ampliarne la sfera d’azione. D’altro canto, la sua istituzione nel 1906 coincideva significativamente con la nascita in molte città della penisola di Comitati pro suffragio, impegnati a sostene- re la proposta di legge presentata dal deputato radicale Roberto Mirabelli per ammettere al voto anche le donne. L’acceso confronto, di cui il volume dà conto, tra gli esponenti locali dei diversi schieramenti sulla proposta di legge Mirabelli e sulla Petizione delle donne italiane per il voto politico e amministrativo, redatta da Anna Maria Mozzoni nel 1906 e firmata dalle maggiori esponenti dell’associazionismo emancipazionista – che l’a. ha qui voluto riprodurre in Appendice «seguendo le sagge indicazioni del Circolo delle Signorine di Torre de’ Passeri» (p. 6) – fornisce concreta testimonianza delle resistenze che la prospettiva di una partecipazione delle donne alla vita politica era destinata a suscitare.
L’aver ricostruito attraverso articoli, pubblicazioni e atti parlamentari tali dinamiche costituisce uno dei meriti della ricerca, così come l’aver restituito alla memoria il contri- buto del Circolo delle Signorine di Torre de’ Passeri al lungo cammino dell’emancipazio- ne femminile.